Nella giornata di ieri si è tenuto un nuovo incontro con l’Azienda per proseguire la trattativa sullo smart working.
Purtroppo la proposta presentata dall’Azienda continua a non essere all’altezza delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori:
• A partire da settembre, 8 giorni di rientro al mese, con l’obbligo di almeno 1 giorno a settimana in presenza, ad eccezione del mese di agosto;
• 1 giorno di rientro al mese per genitori con figli solo fino a 2 anni,
• Facilitazioni per caregiver e per lavoratori con disabilità;
• Per chi vive lontano dalla sede: 4 mesi di tempo per trasferirsi e trovare una sistemazione vicino al luogo di assunzione;
• Per i lavoratori senza attività: per i primi 15 giorni lo smart working prosegue regolarmente, dopo 15 giorni viene sospeso;
• Nessuna fornitura di kit ergonomici per i nuovi assunti.
Abbiamo quindi illustrato i criteri, più equilibrati e rispettosi delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori:
• 8 giorni di rientro sono troppi e il vincolo settimanale toglie ogni flessibilità, i rientri devono essere concentrabili in un’unica settimana, per limitare impatti e spostamenti;
• Il limite dei 2 anni per la genitorialità è troppo stretto e non tiene conto delle reali esigenze familiari, quindi la regola per la genitorialità deve essere estesa anche per i figli oltre i 2 anni;
• Devono essere stabilite facilitazioni concrete per caregiver e lavoratori con disabilità;
• Per chi è stato assunto in sedi lontane dal proprio domicilio, dare 4 mesi per “organizzarsi” non è una soluzione. Bisogna affrontare in modo serio, trovando soluzioni concrete;
• La gestione dei lavoratori senza attività appare discriminatoria e punitiva per qualcosa di cui i lavoratori non hanno colpa. Ci deve essere parità di trattamento per i lavoratori senza attività, anche affiancando percorsi di formazione e training on the job.
Il prossimo incontro è fissato per l’11 aprile, data in cui l’Azienda ci fornirà una risposta.
Noi continuiamo a ribadire la necessità di un accordo che sia davvero sostenibile, equo e, soprattutto, corrispondente alle reali esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.
Lo smart working non è un privilegio: è una modalità ormai strutturale che va regolata con equità e lungimiranza.
Lunedì 14 aprile si terranno assemblee in tutte le sedi per confrontarci insieme su quanto emerso e definire i prossimi passi.
FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, FISMIC
Roma, 10 aprile 2025