Il giorno 17 maggio, ultimo giorno della fase istituzionale della procedura di licenziamento collettivo, si è svolto l’incontro al Ministero del lavoro fra Fim, Fiom e Uilm nazionali e il Coordinamento nazionale dei territori e le Rsu.
In questo ultimo incontro si è giunti alla firma di un accordo sull’utilizzo dei contratti di solidarietà che supera la procedura di licenziamento. Il superamento della procedura di licenziamento è il punto qualificante dell’accordo che di contro prevede ulteriori sacrifici per i lavoratori di Italtel.
L’ atteggiamento dell’Azienda è sempre stato non collaborativo rispetto alla possibilità di trovare una soluzione non traumatica in sede sindacale.
Con molta fatica si è giunti all’utilizzo di uno strumento conservativo,
Il contratto di solidarietà coinvolgerà 162 lavoratori rispetto alla dichiarazione e di esubero che riguardava 123 lavoratori e che nell’accordo invece si abbassa a 107. Dopo lunga discussione e forte resistenza da parte dell’Azienda, Fim, Fiom e Uilm hanno ottenuto un abbassamento della percentuale massima di Cds che in prima battuta era pari al 90%.
Il contratto di solidarietà impatterà su 162 lavoratori nella seguente modalità:
85 persone all’85%
22 persone al 50%
55 persone al 30%
Sebbene questo accordo scongiuri i licenziamenti e vada nella direzione di gestire gli esuberi con soluzioni non traumatiche, Fim, Fiom e Uilm ritengono che la ricaduta dell’accordo sia particolarmente penalizzante per il sito di Carini dove la percentuale più alta di ricorso alla solidarietà applicata supera di molto il numero di unità individuate come esuberi nella procedura del 28 febbraio 2023.
Da condannare l’atteggiamento di Italtel durante la gestione della vertenza, dando apertura solo nelle ultime ore della scadenza della procedura impedendo una negoziazione responsabile e ragionevole, che costringe tutti, lavoratori e lavoratrici e OO.SS. ad ingoiare un boccone amaro.
Per questo Fim, Fiom e Uilm si adopereranno in un costante monitoraggio della gestione del Cds allo scopo di far abbassare le percentuali di impatto sul personale coinvolto.
Le OO.SS. non dimenticheranno altresì l’impegno preso dall’azienda davanti al Ministero circa le azioni formative da mettere in campo in futuro per la riqualificazione del personale, con particolare attenzione al sito di Carini, chiedendo l’attivazione già nei prossimi giorni di un tavolo di confronto con le RSU di tutti i siti produttivi.
Lavoratori, quelli di Carini che ad oggi si trovano senza sapere quale sarà la loro futura sede di lavoro, infatti qualche mese fa, l’azienda ha provveduto “a svendere” la sede storica rifiutandosi contestualmente di dare risposte alle ripetute richieste da parte delle organizzazioni sindacali territoriali.
Ennesimo segnale questo che dimostra l’avanzamento del processo di desertificazione industriale del Mezzogiorno. Crediamo quindi che anche attraverso la tutela dei lavoratori di Italtel si possa contrastare questo fenomeno.
Fim, Fiom, Uilm, metteranno in campo tutte le azioni utili a scongiurare ulteriori perdite di posti di lavoro al Sud e ovviamente a difesa di tutti i lavoratori di Italtel attualmente in Cds.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 18 maggio 2023