Il 20 febbraio il Governo ha avviato la procedura di amministrazione straordinaria.
La Fiom insieme a Fim e Uilm rivendicava che lo Stato diventasse azionista di maggioranza. Ora occorre ripartire e lasciarci alle spalle la fallimentare gestione di Arcelor Mittal!
La Fiom, ritiene che il confronto con i commissari, insieme alle altre organizzazioni sindacali, deve portare:
• a mettere in cantiere interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria che garantiscano la messa in sicurezza dei lavoratori, degli impianti e dell’ambiente;
• a garantire il godimento dei diritti maturati e non goduti (ferie, permessi, ratei e gli altri istituti del Ccnl);
• a discutere la cassa integrazione negli stabilimenti per ridurne l’impatto e permettere così gli interventi necessari alla ripartenza;
• a programmare incontri periodici con la Rsu in stabilimento.
La Fiom, ritiene che il confronto con il Governo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, deve portare:
• a fornire quanto prima la liquidità necessaria per la ripartenza dell’azienda, subito i 320 milioni ma che riteniamo non sufficienti serve non meno di 1 miliardo di euro.
• a discutere preventivamente le condizioni del bando di gara internazionale per la vendita;
• a salvaguardare l’integrità occupazionale e degli stabilimenti come previsto dall’accordo del 6 settembre 2018 anche a garanzia dei lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria e dell’indotto;
• a condividere la gestione della transizione energetica e della decarbonizzazione;
• a garantire una futura Ilva a capitale pubblico e privato a garanzia della strategicità dell’azienda;
• a mantenere il confronto a Palazzo Chigi come conquistato dai lavoratori in questi mesi.
Insieme possiamo recuperare la dignità, insieme lottiamo per costruire un futuro, giusto e sostenibile