Fim, Fiom, Uilm nazionali ritengono indispensabile che nei prossimi giorni si riconvochi il tavolo di confronto sulla vertenza AST, dopo l’imponente manifestazione di venerdì scorso dove tutta la Città di Terni ha risposto, in maniera ferma e compatta, alle provocazioni della Multinazionale Tedesca con una partecipazione totale allo sciopero generale indetto da Cgil Cisl Uil. Siamo oggi a chiedere che la vertenza si riapra con un ruolo attivo da parte del Governo nazionale. Non possiamo pensare che mentre si degrada la capacità produttiva del Polo siderurgico ternano il Governo nazionale resti silente.
Fim, Fiom, Uilm nazionali ritengono necessario che il Governo e le Istituzioni Locali e Regionali prendano una posizione netta, a tutela di un’Azienda che è strategica per il tessuto industriale del Paese, non si può accettare passivamente la riduzione dell’occupazione, la riduzione dei salari e della capacità produttiva da una Multinazionale che in questo caso ragiona con mere logiche di Cassa, facendo trapelare costantemente la volontà di uscire dal settore.
Se oggi AST si trova in una situazione di difficoltà lo si deve proprio al fatto che è stata lasciata da ThyssenKrupp, per anni, senza prospettive di sviluppo in un settore strategico e competitivo. Per questo chiediamo al Governo nazionale di non essere spettatore o arbitro ma di essere attore protagonista e di passare dalle parole ai fatti difendendo una parte importante dell’Industria nazionale.
Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno programmato a Terni per martedì 28 ottobre p.v. una riunione del Coordinamento delle RSU di AST e di tutte le Aziende Ternane coinvolte nella vertenza per decidere le ulteriori iniziative, anche a livello europeo, da mettere in campo, convinti che il Polo siderurgico ternano debba essere salvaguardato dalla volontà della Multinazionale di ridimensionarlo e dall’atteggiamento attendista e neutrale da parte del Governo nazionale.
Fim Fiom Uilm nazionali
Roma 22 ottobre 2014