Si è svolto il 1 ottobre a Cremona presso la sede della società Arvedi l’incontro richiesto dalla direzione aziendale relativo alla decisione di chiusura dell’area a caldo dello stabilimento triestino.
Il Cavalier Arvedi ha illustrato in modo dettagliato i problemi incontrati in questi 4 anni di attività, in modo particolare con le Istituzioni locali e i diversi organi ispettivi, nonché i risultati in ordine di sicurezza sul lavoro e di migliorie ambientali introdotte durante tutta la gestione Arvedi.
Situazione che alla luce di queste circostanze non consentono all’azienda di effettuare un programma di investimenti e di sviluppo, dato che tutto questo non farebbe altro che peggiorare ulteriormente una situazione già difficile.
Per queste ragioni l’azienda ha confermato la volontà di chiudere l’area a caldo in tempi brevi, senza specificare modalità e date di riferimento.
Per quanto riguarda invece il piano industriale, che dovrebbe guidare la riconversione attraverso un potenziamento dell’area a freddo, Arvedi ha assicurato che questo verrà illustrato nel prossimo incontro ministeriale che dovrebbe tenersi intorno alla metà del mese di Ottobre.
Come OO.SS. abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla chiusura per ragioni sia occupazionali sia per la perdita di un ulteriore sito produttivo strategico per il paese.
Pertanto abbiamo chiesto all’azienda di continuare a produrre fino a quando non ci saranno novità sul piano industriale che come sempre fatto valuteremo e approfondiremo affinché non ci siano ricadute sul piano occupazionale.
Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil nazionali
Roma, 2 ottobre 2019