Dopo mesi di sollecitazioni sindacali per aprire un tavolo sul lavoro agile per il quale l’azienda si è sempre dichiarata disponibile, senza però dar seguito, la Fiom ha fatto richiesta formale dell’apertura del confronto e solo allora Lutech ha convocato le parti sociali per il 15 aprile.
E qui potremmo dire: finalmente una buona notizia.
Ma l’azienda decide contestualmente di diramare un regolamento unilaterale e richiedere a tutte le lavoratrici e i lavoratori di firmare un accordo individuale prima che la trattativa abbia inizio.
Bizzarro modo d’intendere le relazioni sindacali nel chiedere un confronto ex-post.
Capiremmo se l’iniziativa fosse stata dettata da un repentino cambio di norme, macché: il governo rende possibile il lavoro da remoto in deroga fino al 30 giugno 2022 con le regole in uso e quindi non si capisce quindi la ratio di questa fuga in avanti.
Volendo pensar bene sarebbe da chiedersi se Lutech non abbia inteso rassicurare sull’intenzione di continuare a garantire per il futuro questa modalità di lavoro. Legittima premura ma in questo caso il minimo sindacale vuole che l’azienda congeli l’iniziativa unilaterale, perché lungi dal tranquillizzare crediamo che abbia ingenerato più dubbi che certezze viste le numerose richieste di chiarimenti che ci sono pervenute.
Crediamo infatti che le lavoratrici e i lavoratori, che hanno dato mandato di rappresentanza alle loro RSU, abbiano tutto il diritto di attendere che la contrattazione collettiva, e non i regolamenti, fissi diritti e doveri inerenti allo svolgimento di questa modalità d’organizzazione del lavoro.
Dicevamo che volendo pensar bene potremmo prendere questa fuga in avanti come un’apertura, ma a pensar male dovremmo dire che l’azienda intenda il dialogo sociale come una mera formalità da adempiere e, se così fosse, non siamo in condizione di sederci ad un tavolo per pura formalità.
Auspicando quindi che l’incidente venga presto chiarito speriamo di dare il via il 15 aprile ad un confronto effettivo e non per registrare iniziative unilaterali.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 30 marzo 2022