In questi giorni molti lavoratori hanno ricevuto dall’Azienda una lettera di revoca dello Smart Working, motivandola con ragioni tecnico-organizzative.
Come Fiom Cgil ci chiediamo quali siano queste motivazioni tecnico-organizzative che portano addirittura a revocare lo Smart Working e con quali criteri sono stati scelti i lavoratori.
Riteniamo che questa scelta della Direzione Aziendale sia altamente discriminatoria per i lavoratori coinvolti e, peraltro, in violazione dell’accordo collettivo di Flexible Working firmato da entrambe le parti e tuttora in vigore.
La scelta della revoca lascia fortemente perplessi sul comportamento aziendale perché, in presenza di esigenze tecnico organizzative reali e concrete, o di esigenze di progetto con il cliente, si poteva sospendere eventualmente lo smart-working e verificare in sede di confronto sindacale(o direttamente con i lavoratori visto che c’è anche un accordo individuale), le motivazioni della richiesta aziendale e provare insieme a trovare soluzioni alternative alla revoca!
Per questa scelta e per altre situazioni a livello progettuale di cui siamo stati informati, abbiamo richiesto la convocazione urgente del l’Osservatorio sullo Smart Working.
Per questo invitiamo tutti i lavoratori, qualora non vi fossero esigenze specifiche di progetto o di servizio, ma solo di “indicazioni” di rientro senza una reale fattiva e oggettiva necessità, di segnalarlo alla RSU di sede.
La RSU così potrà chiedere alla Direzione Aziendale di verificare con evidenza certa le reali esigenze di progetto o di servizio ed evitare rientri ingiustificati e/o forzature aziendali inaccettabili, così come fatto già su alcune segnalazioni arrivate.
Fiom nazionale
Rsu Fiom Capgemini
Roma, 22 novembre 2024