Il giorno 4 novembre 2015, il negoziato sulla struttura del Premio di Risultato si è interrotto a tarda sera, dopo fasi convulse di discussione.
Finmeccanica continua a mantenere una soglia di ingresso sotto la quale non si paga il premio all'85%, sia per il parametro finanziario (EBIT) che per i parametri di stabilimento. Mentre sull'altro parametro (FOCF), prevede una soglia di ingresso al 70% ma un pagamento del solo 30% al raggiungimento della stessa.
Per la delegazione Fiom-Cgil tale impostazione non va bene. Abbiamo dichiarato troppo alte le soglie di accesso al premio e non accettabile che, al raggiungimento dell'obiettivo, l'azienda paghi quote notevolmente inferiori di premio.
Questa sproporzione per noi non è accettabile, e non risponde alla richiesta unitaria avanzata la settimana scorsa su una proporzionalitàdiretta tra livello di raggiungimento degli obiettivi e percentuale di pagamento del premio a partire dal 70%.
La mancanza di risposte positive su questi punti ha determinato per la Fiom l'impossibilitàdi procedere a una stretta finale nel negoziato.
Come delegazione Fiom-Cgil abbiamo dichiarato che per noi, l'ipotesi conclusiva sul PdR, deve vedere l'abbassamento delle soglie e la proporzionalità nel pagamento del premio.
Finmeccanica su questi punti ha comunicato che farà una valutazione e che presenterà una proposta entro mercoledì prossimo.
Nella giornata dell'11 novembre alla ripresa della trattativa valuteremo unitamente alla delegazione, sulla base della risposta aziendale, come e se proseguire il confronto sul PdR.
Restiamo convinti che la sfida che l'impresa ha lanciato su un forte decentramento della contrattazione a livello di stabilimento, in una Finmeccanica che fa meno finanza e più industria, debba essere accolta.
Questo però non può portare ad una penalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Fiom nazionale
Roma, 5 novembre 2015