Su richiesta della Fiom-Cgil, si è tenuta oggi l'audizione alla X Commissione della Camera dei deputati (Attività produttive) avente all'oggetto le linee guida di Finmeccanica, presentate lo scorso gennaio dall'amministratore delegato Mauro Moretti, alla quale sono state invitate anche le altre organizzazioni sindacali dei metalmeccanici.
Come Fiom, nel comunicare la nostra condivisione sugli aspetti legati alla lotta agli sprechi e i tagli alle tante spese e consulenze che poco avevano a che fare con la missione industriale di Finmeccanica, abbiamo criticato diversi punti di quanto indicato dall'ad.
In particolare abbiamo evidenziato gli aspetti legati alla mancanza di adeguati investimenti strategici in tutti i settori – sia per il civile che per il militare –, alla necessità, non adeguatamente rispettata dall'attuale gruppo dirigente, di tenere sempre in forte considerazione la responsabilità sociale delle imprese a maggior ragione per una impresa a controllo pubblico, la preoccupazione per la razionalizzazione annunciata e il conseguente rischio che il Mezzogiorno ne risulti ulteriormente penalizzato, in un contesto già difficilissimo.
In questo, oltre a esprimere contrarietà per la cessione di AnsaldoBreda, nel richiedere un'attenzione del Governo e del Parlamento sull'importanza di coniugare le scelte di politica industriale necessarie al Paese con le scelte di Finmeccanica, abbiamo manifestato la nostra contrarietà ad ulteriori cessioni, tra le quali quelle già annunciate delle attività di Alenia a Capodichino e Tessèra.
La Fiom ritiene infatti che, nell'interesse dell'apparato industriale e dell'intera economia nazionale, il settore dei trasporti vada mantenuto e rafforzato, anche nell'ambito di una specifica politica industriale che il Governo deve definire per il settore, così come per l'aerospazio, per l'equilibrato rapporto tra attività militari e civili.
Sulla base di quanto sopra abbiamo richiesto formalmente che, in sede di Commissione, sia attivato un monitoraggio permanente sugli sviluppi del piano industriale di Finmeccanica.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 26 marzo 2015