Si è svolto giovedì 12 febbraio 2015, il primo incontro fra Fim, Fiom, Uilm e Fincantieri per illustrare le piattaforme – da una parte di Fim e Uilm, l’altra della sola Fiom – con le richieste per il rinnovo del contratto integrativo.
L'incontro, che l'azienda ha voluto mantenere in forma interlocutoria, ha evidenziato che le distanze sono consistenti anche perché nelle piattaforme sindacali non vengono assunte le richieste aziendali in merito alla moratoria dei PAR, al salario variabile, alla assunzione da parte dei lavoratori degli oneri finanziari dovuti agli interessi sui prestiti nonché sulla flessibilizzazione degli orari.
Fincantieri si è infine riservata di approfondire le piattaforme prima di proseguire gli incontri e di verificare la legittimità giuridica delle stesse, una votata dalla maggioranza dai soli delegati Fim e Uilm e una, quella Fiom, sottoposta al voto segreto di tutti i lavoratori.
Su insistenza della Fiom in merito ai futuri assetti industriali, gestionali e organizzativi l'azienda non ha voluto approfondire ma nemmeno smentire circa le preoccupazioni poste per quanto riguarda il problema degli scorpori aziendali, in particolare per quanto riguarda il possibile scorporo dell'Isotta Fraschini come della Meccanica di Riva Trigoso con evidenti riflessi sulla direzione navi militari.
Il Coordinamento nazionale della Fiom ha inoltre denunciato con forza l'atteggiamento tenuto dall'azienda che non ha permesso la discussione in assemblea con i lavoratori della sede di Trieste, chiedendo di ristabilire la piena agibilità. La Fiom considera questo primo incontro di difficile lettura visto la posizione della azienda di non volere entrare, per ora, nel merito dei temi posti in piattaforma.
Fiom nazionale
Coordinamento nazionale Fiom Fincantieri
Roma, 13 febbraio 2015