Si è svolto oggi il primo incontro fra Fim, Fiom, Uilm e Fincantieri per illustrare le piattaforme - una da parte di Fim e Uilm, l'altra della sola Fiom - con le richieste per il rinnovo del contratto integrativo.
L'incontro, che l'azienda ha voluto mantenere in forma interlocutoria, ha evidenziato che le distanze sono consistenti anche perché nelle piattaforme non vengono assunte le richieste aziendali relative alla moratoria dei Permessi annui retribuiti, al salario variabile, all'assunzione da parte dei lavoratori degli oneri finanziari dovuti agli interessi sui prestiti.
Fincantieri si è riservata di approfondire le richieste sindacali prima di proseguire gli incontri e di verificare la legittimità giuridica delle piattaforme, una approvata dalla maggioranza dei delegati sindacali di Fim e Uilm e l'altra sottoposta dalla Fiom al voto di tutti i lavoratori, che l'hanno approvata a larga maggioranza.
In merito ai futuri assetti industriali, gestionali e organizzativi, l'azienda, nonostante l'insistenza della Fiom per avere risposte al riguardo, non ha voluto approfondire il tema, senza peraltro fare nessuna smentita circa le preoccupazioni per quanto riguarda l'Isotta Fraschini e la Meccanica di Riva Trigoso.
Come Fiom, inoltre, abbiamo denunciato con forza l'atteggiamento tenuto nella fase del referendum dall'Azienda, che non ci ha permesso di discutere in assemblea con i lavoratori della sede di Trieste, e chiesto che sia ristabilita l'agibilità sindacale anche per la nostra organizzazione.
La Fiom considera questo primo incontro di difficile lettura vista la posizione dell'azienda di non volere entrare, per ora, nel merito dei temi posti dalla piattaforma.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 12 febbraio 2015