Il 1° ottobre a Torino FCA e CNH Industrial hanno incontrato Fim, Uilm, Fismic e AQ per discutere del salario e delle norme che regolamentano la vita in fabbrica. A nome di chi parlano i sindacati presenti al tavolo visto che nessuno in fabbrica ha discusso e deciso una piattaforma e ha dato mandato a negoziare?
Fim, Uilm, Fismic e AQ non parlano in nome e per conto dei propri iscritti, ma in nome e per conto di tutti: sei iscritto alla Fiom o ad altro sindacato, non sei iscritto a nessun sindacato (la maggioranza dei lavoratori in FCA e CNH) loro vorrebbero continuare a decidere per te.
Cosa è successo negli ultimi anni sul salario? Quanto si è perso? Ed ora che siedono al tavolo: quanto chiedono i sindacati firmatari? Con chi hanno discusso, han fatto le assemblee? Anche per il prossimo anno l'azienda pagherà premi una tantum come i 260 euro dello scorso anno? Rischia addirittura di andare peggio perché FCA e CNH non intendono pagare più aumenti fissi uguali per tutti in paga base?
Chiediamo si tengano assemblee unitarie che restituiscano il diritto dei lavoratori a discutere e votare un mandato negoziale. Ad oggi alla Fiom viene costantemente negato il diritto a incontrare i lavoratori in fabbrica perché ci viene risposto che le ore di assemblea sono state prenotate, ma alla domanda di avere il calendario questo viene negato.
C'è bisogno di tavoli unitari per contrattare con l'azienda. I tavoli separati convocati da FCA e CNH sono un'arma fondamentale della multinazionale che alimenta divisioni tra i lavoratori
tra gli stabilimenti e negli stabilimenti. I sindacati firmatari continuando ad alimentare questo sistema pensano di tenere fuori la Fiom, non rendendosi conto dei danni che stanno producendo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. La verità è che FCA e CNH vogliono dimostrare che il sindacato non serve a nulla e Fim, Uilm, Fismic e Uglm stanno accompagnando questa operazione. In questo modo viene annullato qualsiasi ruolo negoziale delle organizzazioni sindacali sancendo il totale comando dell’azienda sulle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per interrompere questo disastro proponiamo:
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- l'apertura di una discussione comune con l'azienda sui volumi produttivi, la condizione di lavoro negli stabilimenti ed il salario;
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- la condivisione della calendarizzazione delle ore di assemblee rimanenti in tutti gli stabilimenti a cui possano partecipare tutte le organizzazioni sindacali;
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- eleggere i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e i delegati.
A Detroit l'amministratore delegato della FCA e CNH ha tenuto una conferenza stampa con il Presidente del consiglio i quali hanno sostenuto che per rendere più moderno il Paese bisogna che gli imprenditori possano licenziare liberamente, videosorvegliare, demansionare, pagare in modo variabile.
Il Presidente del consiglio sostiene che in Italia c'è l'apartheid, che operai e impiegati sono privilegiati. Noi non siamo d'accordo.
Oggi in FCA e CNH i lavoratori e le lavoratrici non hanno gli stessi diritti: perché se sono iscritti alla Fiom oppure non sono iscritti a nessuna organizzazione sindacale non gli viene riconosciuta la possibilità di poter contrattare liberamente e collettivamente.
3 ottobre 2014