Giovedì, 21 Novembre 2024

Landi Renzo. Male il piano industriale, servono soluzioni alternative

Landi Renzo

“L'azienda ha deciso: vuole delocalizzare parte delle produzioni in Polonia, India e Iran per ridurre il costo del lavoro. Nel frattempo però, a Vicenza, la Lovato è un 'azienda in salute e ancora a pieno regime, con tutti i lavoratori in piena attività nonostante siano in presidio permanente da oltre 70 giorni e addirittura un picco di produzione coperto da 25 interinali. Ma in generale è il piano industriale a non convincerci, perché a fronte di questa ristrutturazione con riduzione del personale, che comprende anche Reggio Emilia, per un totale di 111 esuberi, non si capisce come l'azienda possa crescere del 7% l'anno da qui fino al 2022 per riuscire a rilanciarsi e contemporaneamente ottemperare alle scadenze con le banche per il piano di rientro dal debito.”

 

Così Andrea Brunetti, della Fiom nazionale, dopo il tavolo tenutosi ieri al ministero dello Sviluppo economico in cui la multinazionale di Reggio Emilia, azienda leader del settore dei sistemi di alimentazione a metano e gpl, ha chiuso ad ogni possibilità di modifica del piano industriale e anche all'eventualità di mettere in vendita Lovato. Questo nonostante le manifestazioni di interesse che pure la Regione Veneto e il Comune di Vicenza avevano portato al tavolo attraverso la voce dell'assessora al Lavoro Elena Donazzan e del sindaco di Vicenza Achille Variati, entrambi presenti al tavolo.

 

“Abbiamo un'urgenza su Vicenza, perché il 6 dicembre scadono i 75 giorni della procedura di mobilità e chiediamo all'azienda di sospendere la procedura e utilizzare gli ammortizzatori per consentire un confronto per avviare un percorso che individui possibili soluzioni. Porteremo avanti le nostre ragioni ai tavoli territoriali sapendo che se il problema sono i debiti con le banche tireremo dentro in questa vicenda anche loro. Come abbiamo sempre detto, a questo gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori non ci stiamo – ha proseguito Brunetti. Primo perché Lovato è un'azienda in salute e secondo perché il piano industriale, così come proposto, non mette in sicurezza il gruppo. Al tempo stesso ribadiamo la necessità di un intervento del governo sul settore dei sistemi di propulsione alternativi che rappresenta un'eccellenza per il nostro paese, anche in chiave di politiche ambientali, visto che pur in assenza di sviluppo di ibrido ed elettrico, l’Italia detiene il primato europeo di vetture con carburanti alternativi con 185 mila immatricolazioni all'anno, il 10,5% del totale delle immatricolazioni e un parco di autovetture circolante di oltre 3 milioni di veicoli, l’8% dei veicoli totali.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 30 novembre 2017

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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