“Oggi si è svolto l'incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico sullo stato di reindustrializzazione e rioccupazione di Termini Imerese. La situazione di crisi finanziaria e di mancata attuazione del piano industriale e occupazionale della società Blutec rischia di far saltare tutto.
Per scongiurare lo scoppio di una vera e propria bomba sociale in provincia di Palermo, martedì 22 maggio, l’azienda deve garantire un piano di restituzione dell'anticipo dei finanziamenti ricevuti e una garanzia per i 20 milioni di euro finanziati da Invitalia. La restituzione è stata chiesta dal cda di Invitalia anche a seguito della revoca del contratto di sviluppo, ed è il presupposto affinché l'azienda possa presentare una nuova richiesta di finanziamento. Martedì 22 maggio, senza il rispetto degli impegni assunti dall'azienda nel tavolo odierno, verrebbero meno i presupposti per la reeindustrializzazione e rioccupazione di tutti i lavoratori coinvolti.
La Fiom ritiene indispensabile che gli accordi sottoscritti il 22 dicembre del 2014 siano rispettati da tutti. Vi è la consapevolezza che il rilancio del sito industriale sia possibile attraverso una valorizzazione dell'innovazione introdotta dalla commessa di FCA sul Doblò elettrico. La produzione del Doblò da sola non garantisce il rientro al lavoro dei 700 ex dipendenti Fiat e non crea le condizioni utili per il reimpiego dei 300 lavoratori dell'indotto.
Il 31 maggio è previsto un nuovo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico dove si deve determinare la svolta definitiva.
Nel frattempo domani, il 17 maggio, davanti i cancelli dello stabilimento Blutec si terrà un’assemblea con le lavoratrici ed i lavoratori per informarli e decidere le iniziative utili alla risoluzione della vertenza”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 16 maggio 2018