Venerdì 28 ottobre si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico l'incontro, richiesto dalle segreterie nazionali di Fim Fiom e Uilm, sulla fusione di JCC e JCI, prevista a partire da dicembre a seguito della procedura ex art. 47 e, in particolare, sul piano industriale della "nuova" Jabil. Oltre alle segreterie nazionali e territoriali di Fim Fiom e Uilm, alle RSU e al rappresentante del ministero dello sviluppo economico, era presente al tavolo anche l'Assessore alle attività produttive della regione Campania.
L'Azienda, proiettando alcune slides, ha illustrato la situazione delle due aziende e dell'azienda che si creerà a valle della procedura di fusione: verranno mantenute due Business Units differenti, ognuna delle quali con relativi percorsi industriali e di ammortizzatori sociali.
Il mercato EMS europeo è aumentato dell'1% dal 2007 al 2015. La crescita è bassa, in particolare nei paesi dell'Europa occidentale. La competitività è sempre molto forte: nel mercato delle tlc dal 2016 al 2020 è prevista una crescita del 3%. Questa fetta di mercato se la stanno accaparrando soprattutto due aziende cinesi: Huawei e ZTE, mentre le altre aziende continuano a perdere terreno.
Jabil si vuole posizionare come un'azienda EMS 2.0 offrendo un servizio completo, proponendo anche la progettazione e lo sviluppo dei prodotti. Per raggiungere questo obiettivo si sta concludendo la realizzazione di un nuovo gruppo di lavoro composto per ora da un manager, un progettista meccanico ed uno elettronico. Il team a regime dovrà essere composto da 6/8 persone. Sono state anche identificate le design house esterne: lo studio Volpi, Link, Eureka, al fine di una fattiva collaborazione.
Ci sono nuove opportunità: Leonardo Finmeccanica, alla quale l’azienda ha presentato due offerte, Infomobility, Technogym, Urban tracker, Solergy e Metersit. Altro mercato da vagliare attentamente è quello relativo alle smart city.
Per quanto riguarda JCI il fatturato è cresciuto dal 2012 al 2016, soprattutto nel cosiddetto mid market. Al momento ci sono diciassette clienti, considerando anche Finmeccanica, per la quale, entro febbraio 2017, dovranno essere prodotte 3000 schede. Technogym è un cliente consolidato, mentre per Metersit, che produce contatori del gas, sono raddoppiati i volumi. Sarà molto importante l'aggiudicazione della gara Enel polifase. L'azienda vorrebbe puntare anche ai prodotti automotive.
Per JCC, invece, non ci sono novità. Adva, l'eventuale nuovo cliente in ambito Telco, è sfumato e l'unico cliente che continua a saturare l’organico, come previsto dall'accordo ministeriale, è Ericsson.
La fusione, a detta dei rappresentanti aziendali, oltre a puntare ad una riduzione dei costi, si propone di erogare un’offerta completa ed integrata. Tale fusione sarà completata nel periodo Dicembre 2016/Marzo 2017. Tutti i lavoratori confluiranno in un unico stabilimento, quello della JCC.
Con la fusione il numero complessivo dei dipendenti sarà di 881 unità.
Le OOSS hanno dichiarato di essere insoddisfatte rispetto a quanto esposto presso la sede del Mise, anche perché non ci sono passi avanti rilevanti rispetto agli incontri svolti in precedenza. Tra pochi giorni nascerà un'azienda di quasi 900 dipendenti che, al momento, riesce a saturare con le proprie attività solo una parte dei dipendenti. Si stanno utilizzando i contratti di solidarietà per gestire le eccedenze, ma questa situazione non potrà essere portata avanti in eterno. C'è la necessità di portare nuovi clienti in tempi rapidi. Fim Fiom e Uilm hanno espresso particolare delusione rispetto ai volumi mancanti in JCC: l'accordo con Ericsson sta reggendo, ma mancano totalmente i volumi che aveva promesso l'azienda. E' grave che l'unico cliente che si era affacciato, Adva, abbia deciso di non portare produzione a Marcianise. Anche rispetto alla fusione il piano presentato dall'azienda non è sufficiente ed esaustivo. Ci sono solo le previsioni dei carichi di lavoro fino al 2018, ma manca l'indicazione di eventuali investimenti e la previsione di quanto accadrà dopo il 2018. Le OOSS hanno anche rimarcato, che per quanto riguarda la JCC a distanza di un anno e mezzo circa dalla cessione di Ericsson a Jabil, i Lavoratori si troveranno ad affrontare una nuova procedura di ex art.47. La fusione non può essere giustificata solo come una riduzione di costi: serve un vero piano e un progetto per lo sviluppo futuro di quest'azienda, che è una delle realtà industriali più rilevanti della Campania. Per questi motivi le OOSS hanno chiesto con forza ai vertici aziendali di congelare la procedura di fusione e di rivedersi presso il ministero dello sviluppo economico anche alla presenza dei vertici della multinazionale, con un vero piano industriale e una visibilità che vada oltre il 2018.
L'assessore alle attività produttive della Campania, per parte sua, ha illustrato la strumentazione finanziaria che la regione mette a disposizione per progetti di aziende di varia natura: si è parlato anche del nuovo piano del governo su Industria 4.0, che punta a sostenere le aziende che vogliono investire per innovarsi, al fine di aumentare la produttività. Le OOSS hanno invitato l'azienda a verificare con la regione se tali strumenti possano essere un'opportunità da cogliere, anche nell'ottica di migliorare il livello di competitività. Nonostante l'azienda ritenga che tali forme di incentivazione non siano probabilmente utilizzabili da una realtà aziendale come quella di Jabil, che non realizza prodotti propri, si è convenuto che il 15 novembre si svolga presso la Regione Campania un incontro di approfondimento per verificare se e come sostenere lo sviluppo della Jabil sul territorio campano.
Il Ministero dello Sviluppo Economico si è reso disponibile a contattare i vertici della multinazionale invitandoli a prendere in considerazione un consolidamento della loro presenza in Italia. È stato quindi fissato un nuovo incontro che si svolgerà prima della fusione, il 24 novembre, sempre presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Fim Fiom Uilm nazionali
Roma, 7 novembre 2016