Il 3 aprile 2014 si è svolto l'incontro presso il ministero dello sviluppo economico tra ladirezione aziendale della Jabil Circuit di Marcianise (CE), Fim Fiom Uilm nazionali e territoriali e la Rsu.
Durante l'incontro, l'azienda ha riconfermato quanto già illustrato negli incontri precedentemente avvenuti sia in sede nazionale che in sede territoriale. Il mercato italiano vale 740 milioni di Euro; non si prevede crescita nei prossimi 3-4 anni. In Europa, complessivamente, nei prossimi anni il mercato aumenterà di un modesto 2%, in Italia è prevista addirittura una leggera flessione dello 0,2%.
Per queste ragioni, la Jabil Circuit ha nuovamente ribadito l'intenzione di procedere ulteriormente nella ristrutturazione/riorganizzazione del sito di Marcianise attraverso le seguenti azioni:
Acquisire e consolidare nuovi clienti/prodotti esclusivamente legati al mercato elettronico cosiddetto "mid-market".
Relativamente ai due più grossi clienti storici (Nokia-Siemens e Ericsson) la Direzione ha comunicato che entro Dicembre 2014 termineranno tutte le attività di services/repair legate a Nokia/Siemens, mentre continua il forte calo dei volumi produttivi legati alla ERICSSON di Marcianise.
Azzeramento/revisione della contrattazione di secondo livello. Secondo la Direzione tale obiettivo è imprescindibile dalle possibilità di acquisire nuove gare e nuovi clienti in un mercato molto competitivo.
Le organizzazioni sindacali hanno espresso profonda preoccupazione circa la riconferma delle scelte fatte dalla Direzione JABIL (sia americana che italiana) che fanno intravedere la decisione di ridimensionare l'azienda.
In assenza di un forte miglioramento dell' attuale situazione produttiva e di scelte conseguenti, si rischia che l'obiettivo di difendere l'occupazione diventi sempre più difficile da raggiungere.
Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm hanno chiesto al Ministero se l'intervento su alcune aziende, pubbliche e private, ha raggiunto qualche risultato.
Il Ministero ha dichiarato che sta continuando a lavorare su clienti come Finmeccanica, Siae ed Enel e che nelle prossime settimane incontrerà il board della multinazionale per chiedere garanzie occupazionali per gli addetti dello stabilimento di Marcianise.
Rispetto alla disdetta unilaterale di tutti gli accordi aziendali, Fim, Fiom, Uilm hanno comunicato alla Direzione JABIL che la disponibilità a parlare di revisione dei trattamenti è subordinata al reale aumento dei volumi produttivi, ricordando che al momento, la maggioranza dei Lavoratori (dato il forte ricorso alla CIG e lavorando pochi giorni al mese) maturano esclusivamente il reddito mensile derivante dai "massimali" INPS relativi alla CIGS.
Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm hanno chiesto alla Direzio ne JABIL di congelare la disdetta degli accordi integrativi e aspettare che arrivino le attività, per poterne poi riparlare.
L'azienda ha dichiarato che non intende bloccare la disdetta degli accordi. Acconsente a posticipare la disdetta a fine maggio, a patto però che ci si incontri nuovamente per provare ad arrivare ad un accordo condiviso.
Fim, Fiom, Uilm in conclusione si dichiarano totalmente insoddisfatte dell'esito dell'incontro sia per quanto riguarda l'intervento del Mise sia per la riconferma dell'attuale piano industriale da parte dell'azienda.
Il Ministero ha avuto mesi per lavorare sulla multinazionale e sui clienti ma ad oggi siamo al punto di partenza.
Fim, Fiom, Uilm hanno chiesto quindi che al prossimo incontro, previsto per il 16 maggio sia presente il Vice ministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti per dare alla vertenza l'attenzione politica che merita.
La vertenza Jabil di Marcianise, se non ci sarà una concreta, reale e forte inversione di tendenza, può diventare l'ennesimo film già visto: corriamo il rischio, tra qualche mese, di trovarci di fronte ad annunci che le organizzazioni sindacali vogliono scongiurare.
Il Governo, le Istituzioni e le forze politiche (a partire dal quelle del territorio) devono intervenire subito per evitare che si consumi nella provincia di Caserta (già fortemente colpita da pesantissimi processi di chiusura di interi pezzi dell'industria metalmeccanica) l'ennesimo dramma occupazionale che riguarda circa 900 famiglie (compreso l'indotto) e la perdita definitiva di una delle ultime eccellenze produttive/professionali che operano nel settore elettronico/tlc della Provincia di Caserta.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 8 aprile 2014