Si è tenuto il giorno 23 febbraio u.s., presso la sede di Riva Acciaio di Milano, l'incontro le Organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm nazionali, territoriali e le Rsu in rappresentanza degli stabilimenti italiani e la Direzione aziendale.
Il Presidente, Claudio Riva, dopo una breve la rappresentazione del quadro generale del settore e delle sue criticità, ha illustrato l’andamento del Gruppo ed in particolare della realtà italiana; in Italia, dopo la chiusura del sito di Annone Brianza e la cessione di quello di Verona, Riva Acciaio detiene un organico complessivo di 935 addetti distribuito negli stabilimenti di Caronno Pertusella, Lesegno, Cerveno, Sellero e Malegno. In questi ultimi tre siti, per il persistere delle difficoltà di mercato, sono in corso l’utilizzo di CIGO e CdS.
Riva Acciaio prevede di consuntivare per l’anno 2015 un fatturato pari a 631 milioni di euro.
Nonostante le contingenti difficoltà di mercato e le incertezze societarie legate alla vicenda Ilva, l’azienda ha confermato, per l’anno in corso, investimenti su impianti generici, specifici e sul forno di Caronno Pertusella per complessivi 8 ML di euro.
Il management aziendale ha confermato gli interventi finalizzati al miglioramento della “ambiente,salute e sicurezza” degli ambienti di lavoro e per elevare gli standard qualitativi dei prodotti.
Claudio Riva, ha riconfermato la strategia aziendale che mira a sviluppare nuovi mercati e diversificare la vendita dei prodotti specializzandosi nella produzione di acciaio di qualità; a tal fine Riva Acciaio ha conseguito la certificazione ISO/TS 16949 necessaria per le forniture al settore automotive; è stato dichiarato l’avvio di collaborazioni con Università per progetti di ricerca
Le Organizzazioni sindacali, pur apprezzando l’informativa fornita, hanno chiesto alla direzione aziendale un maggior impegno sulla crescita della realtà italiana, dopo la fase delle cessioni; è stata ribadita la necessità di rinnovare gli accordi sul Premio di Risultato scaduti nei singoli siti e la richiesta di strutturare la costituzione di un Coordinamento nazionale con ruoli e compiti da definire tramite accordo sindacale a partire dalla relazione industriale."
Infine, è stato sollecitato all’azienda l’impegno ad individuare ulteriori soluzioni di ricollocazione o di accompagnamento alla pensione per i lavoratori del sito di Lecco e di continuare a verificare la possibilità della cessione ad latro soggetto imprenditoriale che si faccia carico anche del rimanente personale.
Fim, Fiom, Uilm Nazionali
Roma, 29 febbraio 2016