Giovedì, 21 Novembre 2024

«Nell'Ilva ci serve più Stato. Ora più tasse ai ricchi e sostegno ai lavoratori»

Intervista di De Palma su la Gazzetta del Mezzogiorno a firma di Michele De Feudis
 
Michele De Palma, segretario generale della Fiom, da Torino a Bari e oggi a Palermo, cosa emerge dalle assemblee con i lavoratori?
“C’e’ una forte senso della realtà. Stiamo affrontando due temi fondamentali sindacali: difendere l'industria e il lavoro dopo anni di colpevole dimenticanza della politica, e preparare il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici che riguarda 2 milioni e mezzo di lavoratori. Il nodo e’ quello del potere d’acquisto e se dovessimo avere risposte negative dalle controparti, faremo quello che e’ necessario”.
 
L’autunno sarà caldo?
“Ac Boilers e’ gia’ in sciopero. Molte aziende che hanno problemi sugli ammortizzatori sociali e le rappresentanze sono in agitazione”.
 
In Piemonte alla vostra assemblea ha partecipato la Schlein che apre sul campo largo a Renzi, l’uomo del Jobs Act…
“Sono poco incline a discutere di campi larghi che sembrano campi minati. Il punto su cui va incalzata la politica sulla battaglia sul referendum per cancellare il Jobs Act, e vogliamo al nostro fianco tutte le forze politiche: è stato innegabilmente un disastro per i lavoratori italiani. Il fiancheggiamento delle politiche liberali da parte della sinistra, la vicinanza alle idee di Marchionne più che ai lavoratori, ha segnato un solco tra quell'area e gli operai, che non sono andati in gran numero a votare. Ma il nodo e’ di mettere al centro dell'agenda politica l’industria. Vorrei dirlo alla Meloni, oltre che al ministro Adolfo Urso”.
 
Qui in Puglia la transizione green genera allarme occupazione, soprattutto nell’automotive. C'e' da temere la tempistica stretta del passaggio all’elettrico?
“I lavoratori ex Fiat sono da 17 anni in cassa integrazione. Il problema e’ che in questi anni non si e’ investito in innovazione ma sulla rendita finanziaria. Siamo passati da produrre 2 milioni di veicoli, a meno di 500mila. Da qui il tema del confronto con Urso e' prioritariamente sulla tutela della filiera”.
 
Non tutti i passaggi sono addebitabili al centrodestra o alla Meloni. Che non c'era quando Fca fece la fusione con Stellantis…
“Non abbiamo cambiato posizione. E’ possibile avere multinazionali che decidono di spostare la sede legale per decidere sulla gestione delle azioni, o di trasferire la sede fiscale in due posti diversi per non sottostare alle regole italiane? E’ uno dei problemi dell’Ue, che ha consentito libertà senza regole alle multinazionali. Tavares prende più soldi del Ceo precedente, il bilancio Stellantis e’ migliore del precedente ma i lavoratori pagano la crisi”.
 
Che fare?
"O si contratta la transizione ecologica tenendo dentro chi lavora, o l’Europa non si tiene più e si perde la coesione sociale”.
 
Come rassicurate i vostri iscritti, per esempio della Bosch di Bari in questa fase?
“La transizione non e’ domani. Il mercato mondiale richiede ancora l’endotermico. Bisognerà fare una transizione degli impianti. Dobbiamo “contrattare" la transizione industriale, ed è ora che ‘casa madre’ assegni a Bari produzioni di nuova generazione. E abbiamo il tempo per farlo, anche investendo nell’ibrido. A Catania, di contro, l'elettrificazione ha portato al raddoppio dei lavoratori di semiconduttori, nella fabbrica di STMicroelectronics”.
 
In Germania, intanto, c’e’ una sinistra, Asw, che ottiene risultati sorprendenti con una piattaforma scettica sulla transizione e anti immigrati…
“Il punto non e’ lo scetticismo sulla transizione ma la scelta industriale. Una parte delle produzioni sono state già delocalizzate fuori dall'Unione… Il problema delle auto in Italia e’ la transizione o che la Topolino non viene prodotta in Italia?".
 
E’ favorevole ad un secondo produttore automobilistico in Italia?
"Si’, ci siamo confrontati con il ministro Urso. Siamo gli unici in Europa ad avere un produttore monopolista”.
 
A settembre si avvia il dibattito sulla Finanziaria tra cuneo fiscale e possibile stretta sull’indicizzazione delle pensioni. Dove si va con questa rotta?
"Cosi’ si va a sbattere. Va rivista la Fornero, come il centrodestra aveva promesso prima delle elezioni. Utilizzare fondi pensione come sostitutivi delle pensioni pubbliche: non esiste. Lo Stato deve garantire le pensioni. Sul fisco: lo Stato ha più di nove miliardi derivanti da quello che abbiamo condiviso nei contratti. Le tasse vanno aumentate a chi e’ ricco e vanno defiscalizzati i contratti nazionali, dove gli aumenti sono vanificati dalla pressione fiscale".
 
Il futuro dell’Ilva. Il governo Meloni ha posto rimedio alla gestione Arcelor-Morselli. con che prospettiva?
"Vorrei parlarne con Urso. Non passiamo da Mittal a chiunque arriva senza la garanzia della presenza dello Stato in un asset strategico. Assumersi la responsabilità fino in fondo passa dall'ingresso di capitale pubblico nell’azienda. Poi discutiamo del costo dell'energia, che in Italia e’ più alta di tutta Europa”.
 
La cig a Taranto e’ la misura della disattenzione della politica per il futuro industriale del Paese?
“Da pugliese, anche la classe dirigente deve prendere coscienza della centralità dell'industria. Troppe crisi sono sottovalutate dalla politica: e' più facile raccontare gli arrivi turistici in Salento che la vita complessa dell’industria che offre al Paese produzione, diritti e futuro. Il monito e' al governatore Michele Emiliano e al ministro Raffaele Fitto".
 
La decarbonizzazione e’ una strada apprezzabile. Ma i tempi?
"Si parla tanto di transizione ma le risorse di un miliardo per la decarbonizzazione previste dal PNRR sono state definanziate. Ora occorre trovare le risorse necessarie che dovranno essere gestite anche attraverso il controllo pubblico”.
 
La Fiom e’ per la pace in Palestina…
“Siamo contro il massacro a Gaza, siamo per il riconoscimento dello stato di Palestina e abbiamo raccolto risorse e aiuti per i gazawi in difficoltà. Nessuno può dire di non conoscere i termini di un tale massacro quotidiano di civili. Il rispetto dell’umanità e’ una delle caratteristiche della civiltà occidentale. Non dobbiamo mai dimenticarlo”.
 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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