"L’incontro di oggi al Ministero del Lavoro sulla procedura di cassa integrazione per i lavoratori dell’ex Ilva non ci lascia soddisfatti in quanto è stato confermato che non è stato ancora sbloccato il prestito ponte di 320 milioni di euro, risorse necessarie per il piano di ripartenza.
L’azienda in amministrazione straordinaria ha ribadito la propria impostazione sull’avvio della cassa integrazione per 5.200 lavoratori.
Sono fondamentali per la prosecuzione della discussione, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la messa in funzione del secondo altoforno.
Ad oggi il piano per la ripartenza che è stato presentato in Confindustria a Roma il 7 maggio scorso è in contraddizione con i numeri prospettati di cassa integrazione.
Lo sblocco delle risorse è centrale e condizione imprescindibile per realizzare un accordo di ripartenza.
Per la Fiom-Cgil il cambio effettivo delle relazioni sindacali avviene se si costruiscono le condizioni per arrivare ad un accordo, dal momento che l’unico ancora in vigore è quello del 2018.
L’incontro di oggi è stato aggiornato a dopo la convocazione a Palazzo Chigi, come richiesto unitariamente da Fim, Fiom, Uilm, indispensabile per avere risposte sul futuro industriale, occupazionale e ambientale dell’azienda”.
Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 2 luglio 2024