“E’ inaccettabile che il Cda e l’assemblea dei soci di Acciaierie d'Italia si riuniscano da mesi senza prendere decisioni per la salvaguardia dell’occupazione, dell’ambiente e della produzione di acciaio in Italia. E’ un comportamento irresponsabile, in un Paese normale dovrebbero dimettersi e il Governo dovrebbe prendere in mano l’azienda. Il Governo nazionale non può essere ostaggio di una multinazionale. Il Consiglio dei Ministri, riunito in queste ore, decida per la salita nel capitale pubblico.
Gli stabilimenti ex Ilva sono in una situazione che peggiora di giorno in giorno a causa dell’incuria e dell’assenza di manutenzioni e perdere altro tempo significa mettere a rischio la salute e l'occupazione dei lavoratori, l'ambiente, la continuità aziendale e la tenuta gli impianti.
È necessario che il Governo faccia l’interesse di tutto il Paese, non può continuare con questo atteggiamento di retroguardia, ci sono di mezzo le vite di migliaia di persone e il futuro dell’industria siderurgica italiana.
La decisone della Presidenza del Consiglio di ridurre la delegazione delle organizzazioni sindacali, convocate per domani, è la manifestazione della paura del Governo di affrontare gli unici che hanno fatto proposte concrete per impedire il fallimento. Comincia a farsi largo il sospetto di una mancanza di trasparenza sugli accordi tra pubblico e privato e sullo stato reale dell’azienda. Senza risposte, valuteremo con gli altri sindacati tutti gli strumenti sindacali e legali per tutelare gli interessi dei lavoratori e del Paese”.
Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 28 dicembre 2023