“Non c’ è più tempo, occorre fare in fretta, il Governo decida. In queste ore ci giungono notizie dagli stabilimenti e dal sito di Taranto che ci confermano quanto la già grave situazione stia degenerando.
Se fossero confermate le voci della fermata di Afo/2, ciò metterebbe seriamente a rischio la sicurezza dei lavoratori e degli impianti stessi, determinando una chiusura definitiva dello stabilimento siderurgico.
Non si conoscono ancora le ragioni di questa scelta, ma è del tutto evidente che potrebbe apparire come l’ennesima arma ricattatoria nei confronti di un Governo incapace di determinare le scelte strategiche sia sul futuro della siderurgia che della transizione ecologica e sociale.
L’eventuale scelta della fermata dell’altoforno 2, per un periodo di 8 giorni o di 2 settimane, avrebbe serie ripercussioni sul ciclo produttivo e sullo stato già precario degli impianti.
Inoltre l’azienda, nella giornata di ieri, ha mandato a tutti i lavoratori una comunicazione di natura vessatoria e propagandistica, tra l’altro, in un momento in cui è proclamato lo stato di agitazione in tutto il Gruppo.
L’azienda ha introdotto unilateralmente un premio sulla riduzione degli infortuni di 100€ a dipendente con erogazione a febbraio e misurato su dicembre, nei fatti confermando che la sicurezza e la salute sono legate ai comportamenti dei lavoratori e non agli investimenti. Lettera che, tra l’altro, a nostro avviso, è palesemente sbagliata nei termini e nelle scadenze.
Tutto ciò avviene nel momento in cui si stanno decidendo le sorti del Gruppo che potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro che arrivare a febbraio!
L’azienda e il Governo sappiano che la Fiom e i lavoratori diffidano formalmente la Direzione dal prendere decisioni che mettano a rischio la salute e sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e degli impianti.
La Fiom, i lavoratori e le altre Organizzazioni sindacali difenderanno i siti e le strutture materiali aziendali, in qualsiasi modo, anche a tutela dell’ambiente e dei cittadini dei siti dove esistono gli impianti.
Tuteleremo in qualsiasi modo i lavoratori che decideranno di non rispondere a comandi aziendali che mettano a rischio la salute, gli impianti e l’ambiente.”
Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil.
Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale
Roma, 1° dicembre 2023