L’incontro odierno al Ministero del Lavoro sulla procedura di cassa integrazione richiesta da Acciaierie d’Italia è stato aggiornato a martedì prossimo perché la Fiom ritiene necessario unire le richieste dei lavoratori per contrattare.
Come Fiom-Cgil abbiamo riproposto le nostre valutazioni che riguardano:
- La natura che non può che essere assolutamente transitoria della cassa che peraltro ha scadenze differenziate per Taranto e per gli altri siti e il cui utilizzo non può quindi essere ricondotto ad una prospettiva di piano industriale di gruppo.
- Le previsioni sui volumi produttivi e sugli assetti impiantistici indicati in procedura non prefigurano un’indispensabile risalita produttiva e, al contrario, confermano l’urgenza di un confronto che coinvolga oltre il Ministero del Lavoro anche il Mimit nella definizione di un piano industriale complessivo che si faccia carico del destino dell’insieme dei lavoratori, compresi quelli di ex Ilva in A.S.
- La necessità di escludere qualsiasi riferimento a esuberi strutturali.
- La necessità di un’integrazione del trattamento di cassa a partire dalla maturazione dei ratei delle tredicesima mensilità.
- La previsione di una rotazione certa per ridurre e distribuire il più possibile l’impatto della cassa integrazione sul salario dei lavoratori e gestire nello stesso tempo processi di reinternalizzazione di attività e funzioni.
- L’inderogabilità dell’accordo del 2018.
L’aggiornamento a martedì deve quindi consentire di acquisire elementi in grado di tenere insieme la prosecuzione della vertenza sul piano industriale e occupazionale, il sostegno e la tutela del reddito dei lavoratori dell’insieme del gruppo Acciaierie d’Italia.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 24 marzo 2023