La multinazionale giapponese Nidec è particolarmente attiva a livello mondiale nell'acquisizione di gruppi. E anche in Italia parla di innovazione, industria 4.0 e gestione di importanti commesse e prodotti. Peccato però che poi a Vicenza la stessa azienda dichiari l'esubero strutturale di quasi 40 lavoratori, con l'unico fine di licenziarli perché non servono più.
È questa la grande modernità produttiva ed industriale del gruppo giapponese? E gli ammortizzatori sociali? E la formazione per riqualificare e ricollocare il personale? Possibile che un grande gruppo come Nidec debba trattare i lavoratori come fazzoletti usa e getta senza condividere con il sindacato percorsi di riqualificazione e salvaguardia occupazionale?
Oggi tocca a 40 lavoratori di Vicenza, ma il segnale è chiaro e drammatico anche per tutti gli altri.
Ecco perché lunedì 7 maggio in tutte le sedi del gruppo ci sarà un primo sciopero di 2 ore (le prime due ore di lavoro e turno).
I lavoratori di Monfalcone, Cinisello Balsamo e Genova sono vicini ai colleghi di Vicenza: l'azienda cambi atteggiamento e valuti di gestire l'ipotetica crisi su Vicenza senza la drammaticità dei licenziamenti.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 4 maggio 2018