Si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico l'incontro che da tempo chiediamo sulla vicenda di Pali Italia (ex Tecnopali), azienda di costruzione e distribuzione di pali di acciaio per le infrastrutture con sede a Parma e Anagni.
L'azienda, che è in crisi per una cattiva gestione dell'attività e non per le condizioni di mercato (anzi, avrebbe ordini per milioni di euro), ha dichiarato fallimento venerdì scorso, dopo cinque mesi di concordato in bianco. Il suo potenziale produttivo è enorme, soprattutto rispetto alle principali committenti, Enel e Terna, che abbiamo invitato il Ministero a considerare parti in causa per una possibile acquisizione dell'attività produttiva.
Il Ministero ha preso l'impegno di riconvocare le parti non appena sia stato nominato il curatore fallimentare, con l'obiettivo di verificare nuovamente le manifestazioni di interesse che ci sono state in questi mesi e scongiurare il rischio di perdere le commesse di cui ancora l'azienda dispone.
L'apertura del tavolo e l'inizio della discussione con le istituzioni sono un passo avanti che apprezziamo, ma attendiamo gli ulteriori passaggi, perché è evidente che tutti i problemi restano aperti sia sul futuro dell'azienda sia sugli ammortizzatori sociali.
Per questo serve mantenere alto il livello di mobilitazione dei lavoratori, che sono in lotta da febbraio e che hanno dimostrato di non volersi arrendere a un disastro annunciato a causa di una proprietà irresponsabile e incapace.
Fiom nazionale
Roma, 21 luglio 2015