Alla luce dell’ultimo accordo sottoscritto in particolare nel capitolo delle Relazioni industriali, dove si condivide tra le parti la volontà di confermare e rafforzare il ruolo delle relazioni industriali, sarebbe necessario smettere, da parte della Sirti, di avere atteggiamenti e comportamenti incoerenti e che denotano un miopia gestionale che invece dovrebbe avere come obiettivi l’efficienza e la redditività aziendale (i due indicatori del Pdr).
Sembra che siamo alle solite, difatti invece di costruire un confronto tra e con le Rsu su temi centrali come ad esempio la gestione degli orari, si snobba il confronto, si utilizzano equivoci e vie gerarchiche per produrre una lettura dell’accordo stesso e le sue derivazioni forzandone i concetti, evitando confronti, escludendo soluzioni.
Un attenta lettura dell’accordo da parte di tutti e una coerenza di comportamenti, virtù sempre più rara, deve portare l’accordo stesso a favorire soluzioni e dialogo e non a generare tensioni o conflitti.
Se fosse così non saremmo stati né convinti né convincenti nel sostenere la positività dell’accordo.
Se invece la direzione aziendale o chi rappresenta l’azienda nel territorio ci ha ripensato, o invece non è in grado di essere altrettanto convinta e convincente avremmo da subito un problema serio che rischia di impedire qualsiasi soluzione condivisa.
Il che dopo l’incontro del 31 ottobre scorso sarebbe grave ed irresponsabile.
Invitiamo quindi la Sirti a ricomporre tutte le tensioni che si sono accese nel territorio, diffidandola da comportamenti unilaterali tanto inutili quanto irresponsabili.
Fim, Fiom, Uilm Nazionali
Roma, 10 novembre 2017