In data 7 gennaio 2019 presso la Fiom-Cgil Nazionale si è tenuta la riunione con tutte le strutture territoriali, per affrontare il tema degli appalti e delle installazioni telefoniche.
Si è deciso di porre una attenzione straordinaria sul tema degli appalti e dei sub-appalti che rappresentano da una parte, il cuore dell’organizzazione produttiva moderna, con la relativa frammentazione del ciclo produttivo e dall’altra, troppo spesso, lo strumento di sfruttamento del lavoro in assenza di diritti e diffusamente il canale di ingresso della criminalità organizzata.
La discussione ha toccato temi come, massimo ribasso, ammortizzatori sociali, formazione, rapporti con il Governo, Assistal, Consip, Anac, Fim e Uilm
Per la Fiom Nazionale bisogna necessariamente invertire il binomio che in questi ultimi anni si è venuto a creare, appalti uguale massimo ribasso, binomio determinato anche e sopratutto dalle normative varate dai vari Governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni.
Per noi, questo binomio suona così: DEREGOLAMENTAZIONE, meno diritti, meno tutele, meno agibilità sindacali, basso costo del lavoro, maggiore precarietà, assenza di ogni normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Occorre monitorare il settore rispetto agli ammortizzatori sociali ed al loro esaurimento, per garantire la riconversione dei lavoratori tutti, alla luce dei nuovi scenari che si sono aperti con industria 4.0, con la banda larga ed il 5 G, perché siamo convinti che nessuno deve essere escluso da questo processo di riconversione/riqualificazione, è qui che bisogna intervenire, per determinare un cambiamento di rotta, per programmare da qui ai prossimi anni, il futuro del settore che vogliamo/immaginiamo.
A noi spetta il compito di provare a mettere in sicurezza tutti i lavoratori, garantendo loro dignità nel lavoro che svolgono ed estendendo anche a loro la normativa sul lavoro usurante.
Rimettere al centro della discussione sul lavoro, il lavoro in appalto ed in sub-appalto, provare ad interloquire con il Governo affinché intervenga modificando la normativa sul massimo ribasso, individuando, dal nostro punto di vista, una soglia al di sotto della quale non scendere, intervenire sul limite massimo dei sub-appalti, garantendo così diritti e tutele alle lavoratrici ed ai lavoratori , queste le priorità.
Vogliamo costruire una grande mobilitazione di tutto il settore, a partire dall’iniziativa del 27 gennaio p.v., fotografando quali sono le condizioni reali in cui operano le lavoratrici ed i lavoratori, degli appalti e dei sub-appalti, interloquire con il Governo, affinché non solo convochi il tavolo di settore, ma faccia un intervento legislativo nazionale che vada nella direzione da noi indicata.
Sino ad oggi il Governo non ha ancora individuato a chi dare la delega sugli appalti, essendo un tema questo delicatissimo dove si annidano infine, tutte le questioni relative alla trasparenza ed alla legalità : nel mezzo di queste inefficienze si trovano centinaia di migliaia di lavoratori che non hanno tutele adeguate, né sociali né nella legislazione, in particolare sul tema della responsabilità solidale e sulla clausola sociale nei cambi di appalto.
Lavoratrici e lavoratori esposti per una vita al precariato, senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni, senza valorizzazioni professionali.
Il lavoro negli appalti è intenso, frammentario, precario, faticoso e mal retribuito.
Sugli appalti si scaricano gli abbattimenti dei costi di fornitura e realizzazione di beni e servizi troppo spesso a danno della qualità delle opere e dei diritti dei lavoratori.
Occorre preparare la grande mobilitazione dell’intero settore con manifestazioni e momenti di presidi territoriali e nazionali.
Occorre tenere aperta l’interlocuzione con Assistal, per individuare percorsi da condividere, così come occorre continuare a dialogare con FIM e UILM, per preparare con loro, momenti di discussione collettiva che ci portino alla grande mobilitazione in maniera unitaria, avendo chiaro che la parte della costruzione del progetto è tutta nelle nostre responsabilità.
Abbiamo con la presentazione della piattaforma sul rinnovo contrattuale, indicato con precisione la nostra bussola, stessi diritti per lo stesso lavoro, abbiamo chiesto che venga inserita la clausola sociale sia in entrata che in uscita, che ai lavoratori in appalto ed in sub-appalto vengano riconosciuti gli stessi diritti dei lavoratori diretti, diritto di assemblea, diritto alla mensa, diritto di partecipazione.
Tutto fa parte di un progetto, di una visione futura del mercato del lavoro, bisogna riconoscere a tutte la lavoratrici ed a tutti i lavoratori gli stessi diritti.
Compagne e compagni per noi si tratta di restituire, attraverso norme nazionali dignità e diritti a quei lavoratori che nel corso degli ultimi anni se li sono visti negare, si tratta di praticare nel concreto quel diritto di uguaglianza sostanziale a cui ci richiama la nostra Carta costituzionale.
Sappiamo bene che il compito che ci aspetta non è semplice, ma noi siamo convinti che insieme, costruendo passo dopo passo il percorso, socializzandolo e condividendolo con le lavoratrici e con i lavoratori non potrà che farci avanzare nella battaglia per la riconquista dei diritti.
Roma, 8 gennaio 2020