Venerdì, 22 Novembre 2024

Alpitel: chiediamo certezze per il futuro dei lavoratori

Il giorno 13 ottobre si è tenuto, in modalità telematica, l’incontro tra il gruppo dirigente Alpitel ed il coordinamento nazionale partecipato dalle Rsu, dalle strutture territoriali ed i rappresentanti nazionali di Fim e Fiom.

Il coordinamento nazionale si è più volte espresso circa la necessità di un confronto costante con la società alla luce della difficile situazione di crisi che Alpitel sta attraversando generata, in larga parte dalla richiesta di concordato preventivo di PSC che ha causato una forte sfiducia da parte dei fornitori e delle banche che non sono più disponibili ad esporsi finanziariamente e chiedono di rientrare rispetto ai crediti pregressi.

Nell’ultimo incontro l’azienda ha ufficializzato il ricorso alla “ Nuova Composizione negoziata della crisi d’Impresa” (Legge 21 ottobre 2021 n. 147 di conversione del DL 118/2021); si tratta di uno strumento di sostegno che scongiura il rischio che le imprese raggiungano stati di insolvenza tali da portare ad uno stato di crisi irreversibile. Così come previsto dal decreto, l’azienda negli ultimi giorni del mese di settembre, ha depositato presso la Camera di Commercio di Torino un piano di ristrutturazione preventiva e volontaria del proprio stato di insolvenza, mettendo così al sicuro l’a società da azioni di recupero forzoso del credito e potendo così contemporaneamente tutelare  la continuità aziendale.  Oltre al deposito del suddetto piano, tale strumento prevede anche l’affiancamento di un “Esperto” che è già stato nominato e si è già confrontato con il gruppo dirigente di Alpitel.

Il piano di ristrutturazione preventiva sarà sostenuto dalla vendita di Giubergia; società partecipata al 100% da Alpitel, per la quale è già stata fatta un’offerta vincolante; tale operazione, che dovrebbe concludersi nel mese di ottobre, permetterà di reperire parte della liquidità necessaria ad aprire una negoziazione  con i creditori avvalendosi dell’aiuto dell’esperto, in un arco temporale di 180 giorni.
Solo quando sarà terminata la suddetta fase negoziale l’azienda sarà in grado di valutare ulteriori misure d’intervento o soluzioni possibili.

Per quanto riguarda invece eventuali manifestazioni di interesse da parte di soggetti interessati al Alpitel, l’azienda ci ha comunicato che non ci sono trattative in  stato di avanzamento.

La nuova composizione della crisi d’impresa è stata ritenuta dall’Alpitel lo strumento più idoneo ad affrontare una situazione critica che avrebbe potuto condurre l’azienda verso soluzioni più rigide e che avrebbero impattato maggiormente sul proseguo delle attività e delle commesse già pesantemente in difficoltà, tanto che oggi le stesse commesse sono oggetto di rinegoziazione con i clienti principali e nei fatti generano insaturazione in alcune aree del territorio nazionale.

Alpitel ha comunicato al coordinamento nazionale che tra le tante voci di debito della società anche i residui ferie dei lavoratori rappresentano una quota piuttosto rilevante,  quasi due milioni di euro perciò potrebbe accadere, che là dove si creino delle insaturazioni, si chieda al personale di ricorrere all’istituto delle ferie residue sugli anni precedenti.

Come coordinamento esprimiamo la nostra contrarietà ad una gestione unilaterale di detto istituto e chiediamo che sia chiesta ai lavoratori una pianificazione delle ferie in una pratica di corrette relazioni sindacali, mentre per quei lavoratori o quelle lavoratrici che non hanno copertura di ferie arretrate l’azienda si dovrà attivare al più presto per garantire loro copertura economica ricorrendo agli ammortizzatori sociali se necessari.

Il coordinamento nazionale ritiene fondamentale il continuo confronto ed aggiornamento con il gruppo dirigente Alpitel, un rapporto di trasparenza che consente di tenere informati i lavoratori e le lavoratrici circa la situazione di difficoltà dell’azienda, ma che ancora non scioglie incertezze legate al futuro.

Fim e Fiom nazionali

Roma, 19 ottobre 2022

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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