Domenica, 22 Dicembre 2024

Alpitel. Nessuna certezza sul concordato

Con riferimento a quanto emerso nell’incontro tenutosi il 7 maggio 2024, presso la Regione Piemonte, per la proroga di Cassa Integrazione dell’unità Alpitel di Beinasco, firmata nella giornata stessa, ovvero che il tribunale competente non ha proceduto all’omologa del concordato presentato, come Segreterie Nazionali abbiamo provveduto ad acquisire le informazioni necessarie a comprendere il fenomeno che mette in forte discussione il futuro delineato dall’AD nell’ultimo Coordinamento Nazionale tenutosi lo scorso Aprile.

Da quanto acquisito la problematicità evidenziata dal tribunale, che non ha permesso l’omologa del concordato, è di fatto nella non condivisione su alcuni elementi, presenti nella documentazione tecnica, identificabili nella non corrispondenza tra il valore dei cespiti dichiarati e il presunto valore di mercato.

Tale valutazione è di fatto formalmente eccepibile e riconducibile a valutazioni coerenti con le prescrizioni normative e catastali vigenti e per tale ragione ALPITEL ha dato mandato ai propri legali di presentare formale ricorso al fine di ricondurre il tribunale a rivedere la propria valutazione e concedere l’omologa.

I tempi entro cui presentare il ricorso scadono il prossimo 20 maggio e il tribunale avrà 1 mese di tempo per accogliere o respingere l’istanza presentata.

Senza entrare nel merito delle decisioni assunte dal tribunale, è evidente che rispetto a quanto costantemente condiviso dalla domanda di concordato sino ad oggi, abbiamo sempre verificato la consistenza delle azioni che si stavano mettendo in campo per salvare quanto restava della “ALPITEL” e dei lavoratori e lavoratrici ancora operanti all’interno della stessa, oltre ad valutare l’accantonamento degli importi economici, vincolati, necessari e sufficienti a pagare i creditori privilegiati.

Questa decisione inaspettata mette in discussione tutto il percorso sinora condiviso.

Come Segreterie Nazionali e come Coordinamento Nazionale richiediamo con urgenza una convocazione con la Direzione Aziendale al fine di comprendere gli scenari che oggi possono essere previsti sia nel caso di accoglimento del ricorso, sia, augurandoci che questo non accada, in caso di mancato accoglimento.

Alla luce del mutevole scenario potranno scaturire necessari confronti con gli enti governativi preposti nonché iniziative da parte delle strutture di categoria.

 

Fim, Fiom, nazionali

Roma, 10 maggio 2024

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