Il 23 maggio 2014, si è tenuto l’incontro tra Fim, Fiom, Uilm Nazionali e il Coordinamento Nazionale delle RSU HP ES con il nuovo Vice Presidente di HP ES Italia.
Presenti per HP ES Italia anche i rappresentanti di Human Resource e i rappresentanti delle Business Unit di ABS e ITO. Per ABS presente la nuova dirigente recentemente subentrata nell’incarico.
L’incontro seguiva, è bene ricordare, le ripetute richieste delle Organizzazioni Sindacali che, alla luce degli avvicendamenti ai vertici dell’azienda, chiedevano una verifica rispetto al piano industriale e di trasformazione prospettato nel dicembre 2013 e alla situazione aziendale ad oggi.
Nella sua relativa brevità e in relazione alle poche slides presentate, l'incontro ha di fatto riproposto nel suo impianto degli elementi di indirizzo industriale, nella natura dell’analisi economica e negli elementi generalissimi del piano di trasformazione, quanto ampliamente già espresso alcuni mesi fa.
Ma esistono differenze che riteniamo enormi in merito all’andamento dei numeri economici, nel contesto a cui siamo giunti a questa riunione e nell’atteggiamento dell’azienda.
E per tutto questo ci riteniamo insoddisfatti e fortemente preoccupati delle risultanze dell’incontro.
Sul piano dei numeri è sorprendente l’amnesia sull’andamento a consuntivo dell’anno precedente. Dato in leggera flessione nell’insieme del “perimetro ES” pochi mesi fa (perimetro che comprende tutto il mondo meccanico, bancario e dell’energia del gruppo e immaginiamo, ma non è dato sapere, dei settori TS e IM&A, “condivisi” con HP) dichiariamo noi oggi, come da dati di bilancio ricevuti, che abbiamo avuto una flessione del 10% del fatturato almeno per HP ES Italia.
A questo elemento aggiungiamo quanto rappresentato dall’azienda nell’incontro di venerdì, ove abbiamo un peggioramento delle previsione che estende anche al 2015 il trend negativo.
Lo ripetiamo e ci siamo quasi annoiati a doverlo fare, le modalità di rappresentazione dei dati macro economici di andamento del gruppo sono rappresentati, dal gruppo dirigente di questa azienda, in modo insoddisfacente e privi di qualsiasi attenzione per l’area metalmeccanica.
Pensiamo che non sia solo frettolosa approssimazione, ma il frutto di una visione che immagina le relazioni sindacali utili solo per discutere procedure e rimanere nel chiuso di approcci quasi corporativi.
Questa roba non ci appartiene.
Sul contesto non è irrilevante ritrovarci a presenziare ad un tavolo quando a poche ore viene emanato dalla Corporate l’annuncio di ulteriori tagli per 16.000 addetti. Su questo, nel corso dell’incontro l'Azienda non dice assolutamente niente.
Quando, sempre poche ore prima, si sono definiti accordi che di fatto per la prima volta potrebbero consentire il licenziamento a norma di legge di dipendenti nel Gruppo HP Italia. Per non citare la procedura di cassa integrazione straordinaria aperta per i colleghi dell’energia.
Comunque sia, nella migliore tradizione di certi stili manageriali, l’azienda si è guardata bene dal fare alcun commento sui nuovi tagli annunciati da Meg, sulle sue ripercussioni al livello europeo e sulla stessa riorganizzazione di Emea.
Ma ciò che cogliamo più di ogni altra cosa è l’atteggiamento del management che rispetto al piano industriale e ai numeri della crisi decide di sospendere qualsiasi valutazione o impegno.
Preoccupante ed inaccettabile che questa azienda, incalzata da Fim Fiom Uilm, sospende qualsiasi valutazione sul futuro dei siti produttivi, riservandosi al momento opportune valutazioni e piani di azione.
Riteniamo che numeri, contesto e atteggiamento costringono Fim, Fiom, Uilm a promuovere in altre sedi istituzionali, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico, il confronto con l’azienda e complessivamente con Hp Italia.
Fim, Fiom, Uilm, reiterando le critiche già espresse dalle rappresentanze sindacali unitarie nei vari territori, hanno chiesto e ottenuto un aggiornamento per un incontro al 3 giugno p.v., dedicato alla attuazione della cassa integrazione ordinaria in azienda.
Alle lavoratrici e ai lavoratori di HP ES Italia sono chiari i problemi.
L’azienda rivendica una attuazione alla lettera dell’accordo, ma di fatto si è affermata in questi mesi una prassi che produce insoddisfazione, sperequazione, se non vere e proprie persecuzioni, che non rendono sostenibile per i sindacati solo l’idea di proseguire in questa maniera.
Senza la disponibilità di innovarne profondamente i termini, sarà complicato immaginare di affidare alle mani di questa azienda un accordo di cassa come quello sottoscritto dalle rappresentanze e approvato dai lavoratori.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm HP ES
Roma, 26 maggio 2014