Mercoledì, 25 Dicembre 2024

Hp Es Italia: Una crisi senza fine?

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Il 15 gennaio 2016, si è tenuto l’incontro tra Fim, Fiom, Uilm Nazionali e il Coordinamento Nazionale delle RSU HP ES con il management HP ES Italia per il quale erano presenti il Vice Presidente ES EMEA South Sergio Colella e i referenti per le aree ABS e ITO e per le relazioni sindacali.

Il confronto si è svolto su richiesta delle Organizzazioni Sindacali che hanno ritenuto necessario fare il punto sulla situazione aziendale giunta oramai al compimento dell’esercizio economico del 2015, nel corso del quale si sono consumati processi di alienazioni di siti produttivi e di qualificati segmenti professionali e si registrano, tuttavia, livelli critici di insaturazioni produttive.

E alla luce degli elementi emersi è possibile affermare che la vertenza HP ES non sembra trovare soluzione.

Nel quadro dell’informativa industriale ricevuta è stato confermato il dato negativo di flessione del fatturato per l’area Enterprise Services riguardante sia ES Italia che Energy che ha presentato un risultato aggregato di circa il meno 20%. Questo significa nell’ultimo biennio la perdita di circa il 40% di fatturato. E gli andamenti previsionali propongono per l’anno corrente e il successivo sostanzialmente un andamento intorno allo zero per cento di crescita. Ovvero in altri termini si arresta l’effetto determinato ampiamente dalla chiusura di business attesi, vedi Fonsai, e della ristrutturazione contrattuale di clienti importanti quali quelli del settore Energy.

L’analisi dei dati delle insaturazioni produttive sono attestate al mese corrente in 141 unità con un previsionale nel corso d’anno che propone una forbice tra le circa 240 e le 350 insaturazioni nei peggiori dei casi. Disaggregato per le grandi unità organizzative il dato presenta per ITO correntemente 75 insaturazioni che incrementeranno tra i 150 e i 210, per ABS 36 corrente verso una forbice tra i 64 e i 93. Per tutti gli altri si dichiara 30 insaturazioni correnti con un previsionale al peggio di 50 unità.

E’ il dato peggiore ricevuto dalle Organizzazioni Sindacali negli ultimi due anni e che come avevamo ampiamente previsto e dichiarato non è stato minimamente mitigato dalle operazioni industriali di “partenariato strategico”.

Venendo alle “operazioni industriali” L’azienda ha riconfermato senza definire numeri, tempi e modi l’intenzione di procedere con altre operazioni che riguarderanno ampiamente ITO ma che non dimenticheranno l’ultima trentina di addetti che impatteranno su ABS.

HP ES in Italia è di fatto stretta in una morsa tra insaturazioni e operazioni industriali, la prima dettata dalle difficoltà dell’impresa verso il mercato, la seconda da un disegno di organizzazione aziendale “apicale” che ridisegna la piramide delle organizzazioni produttive, accelera inesorabilmente sui processi di esternalizzazioni o verso partner o verso il sistema best-shore della corporate, senza che l’una possa condizionare significativamente l’altra. A questo si sommi l’annunciata riorganizzazione, su cui torneremo nel prossimo futuro, di convergenza organizzativa tra ITO e ABS che nulla promette di buono perché le somme producono sempre nelle aziende indesiderati resti.

In termini più strettamente sindacali l’azienda ha indicato alle Organizzazioni Sindacali l’esigenza, già più volte annunciata, di intervenire sul costo del lavoro indicando alla lettera le seguenti questioni:

  • Revisione degli istituti contrattuali di II livello (CIA), implementando interventi strutturali con benefici non limitati al solo anno corrente. Sono attesi 4m€ per il solo anno fiscale 2016;

  • Esodo volontario per circa 80 persone. In relazione alle disponibilità sindacali l’incentivazione potrebbe essere accompagnata da Mobilità.

Le Organizzazioni Sindacali Fim, Fiom, Uilm e il Coordinamento nazionale delle RSU a fronte del complessivo quadro che è stato esposto hanno ritenuto concluso il confronto informativo richiesto e ritengono necessario rinviare nelle sedi sindacali e con i lavoratori tutte le valutazioni, le azioni e le rivendicazioni da mettere in campo per poter attraversare, nel mantenimento dei diritti e del patrimonio negoziale conquistato in azienda, la crisi che l’azienda sta percorrendo.

Un elemento le OO.SS. tengono però a precisare: che in tale contesto, comune alla crisi di tante aziende del settore, non si siano posti all’attenzione del tavolo percorsi di ammortizzatori sociali quali i Contratti di solidarietà di cui le OO.SS. rivendicano l’applicazione.

 

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm HP ES

 

Roma, 18 gennaio 2016

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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