Allo sciopero contro la riduzione unilaterale delle giornate di smartworking, le lavoratrici e i lavoratori di Capgemini hanno partecipato in massa: un’adesione del 70% a livello nazionale, con punte ancora più alte in diverse sedi, a conferma del profondo disagio e della determinazione nel difendere diritti e condizioni di lavoro. Percentuali che nel settore informatico non si sono mai raggiunte in passato e che vedono Capgemini ottenere un altro record: la più grande insoddisfazione dei lavoratori rispetto alle scelte aziendali!
Lo smartworking non è un privilegio, ma uno strumento consolidato di conciliazione vita-lavoro, produttività e benessere organizzativo. La scelta dell’Azienda di ridurre drasticamente le giornate di lavoro da remoto, rappresenta un grave passo indietro nelle condizioni di lavoro dei tanti professionisti che tutti i giorni operano per il successo dell’Azienda.
Rimaniamo basiti dalle dichiarazioni dell’Amministratore Delegato durante il webinar che ci risulta poco partecipato: affermare che il passaggio alla nuova policy sullo smartworking sarebbe avvenuto “con grande attenzione al dialogo e alle persone” contrasta apertamente con la realtà dei fatti. Ancora più sconcertante è la motivazione addotta per giustificare i due giorni di rientro obbligatorio: “aiutare chi non ha spazio sufficiente nella propria abitazione”.
Un’affermazione offensiva e irrispettosa della realtà e una problematica che evidentemente l’Azienda non si era posta nei quattro anni in cui i lavoratori, con soddisfazione, lavoravano da casa.
Auspichiamo che la forte mobilitazione e partecipazione allo sciopero, facciano riflettere l’Azienda nel voler riaprire un tavolo di confronto, su basi e prospettive diverse. Le lavoratrici e i lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali, chiedono con forza che si torni a un dialogo vero, trasparente e rispettoso, per garantire un equilibrio equo tra le esigenze organizzative e i diritti delle persone.
In caso contrario la mobilitazione non si fermerà: restiamo uniti, determinati e pronti a proseguire la lotta per condizioni di lavoro giuste, sostenibili e condivise!
FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, FISMIC
Roma, 18 aprile 2025