Nel Coordinamento della Divisione Elicotteri del 12 Aprile u.s., il dott. Cutillo capo della divisione elicotteri, ha esposto i risultati produttivi e dati economici relativi al 2018. Si conferma un anno molto positivo con 177 macchine consegnate rispetto alle 149 del 2017, con la conseguente crescita dei ricavi, passati da 3,43 a 3,81 miliardi di euro, un EBITA cresciuto da 281 a 359 milioni di euro e un ROS che dall’8,2% sale al 9,4%.
Alla luce dei dati relativi all’EBITA e alle consegne, l’azienda ha voluto anticipare una valutazione di significativo miglioramento anche dell’importo del PDR (i cui dati ufficiali saranno resi noti dopo l’assemblea del Consiglio di Amministrazione il 16 maggio).
Il 2018 è stato un anno record per l'acquisizione degli ordinativi, con 6,2 miliardi di euro di valore acquisito (dato ancor più significativo poiché non comprensivo degli 1,2 miliardi derivanti dalla commessa MH139 negli Stati Uniti); tale risultato porta il backlog a superare i 12 miliardi di euro. La direzione aziendale ha inoltre evidenziato che nell’espansione del portafoglio ordini è particolarmente importante la quota riferita all’area Mediorientale e Asia-Pacifico, storicamente meno presidiata dall’azienda e caratterizzata dai maggiori tassi di crescita.
Relativamente all’andamento del mercato elicotteristico mondiale, Leonardo ha esposto previsioni tendenzialmente di contrazione per il settore militare (calo della media dai 15 miliardi di dollari annui del 2014-2018 agli 11-14 previsti per il 2019-2023). Per il settore civile, ridottosi tra il 2013 e il 2018 da 5,9 a 3,3 miliardi di dollari, la stima aziendale per il 2019-2023 è di crescita, ad un tasso di circa il 5%, con il ritorno nel 2023 a 4,3 miliardi. In questo scenario non semplice l’azienda si pone come obiettivo il ritorno a un ROS in doppia cifra nel 2020 con un aumento dei ricavi del 5% annuo.
L’azienda ritiene raggiungibili questi obiettivi di crescita e il consolidamento industriale, per il posizionamento sul mercato e per i risultati raggiunti nell’ultimo periodo.
I successi ottenuti con le gare Qatar e USA non hanno solo avuto l’effetto positivo nella crescita del backlog, ma rafforzano la posizione dell’azienda in importanti gare internazionali: Polonia per i 101 (in stato “avanzatissimo”), i 119 per gli addestratori US Navy (con assegnazione entro fine anno), Israele (conferma e sviluppo degli accordi in essere nel campo dell’addestramento) e Canada (per Mid Life Update dei 101 SAR).
Nel civile, dopo il risultato positivo del 2018, quando l’azienda è diventata leader mondiale con una quota di mercato del 40%, l’impresa conta di poter intercettare la crescita grazie ad un posizionamento particolarmente solido nel segmento tra le 3,2 e le 10 tonnellate.
Per quanto concerne i programmi, accanto alla prestazione sempre positiva del 139, 109 e NH90, si confermano le criticità del 189, pesantemente colpito dalla crisi del mercato Oil&Gas meno versatile di altre piattaforme, e le difficoltà nel percorso di certificazione FAA del 609, che potrebbe slittare ad inizio 2020. L’azienda ha confermato lo sviluppo secondo i piani del programma 249 e ammesso il rallentamento della produzione nel 2018 del 169 a seguito dell’incidente occorso in Inghilterra, tuttavia con l’affiancamento di una nuova versione con motorizzazione Safran l’azienda conta di migliorare le prestazioni e aumentare le opportunità di mercato.
Tra il 2018 e il 2019 è stato comunicato l’incremento da 2,55 a 2,71 milioni di ore come carico nei reparti produttivi, con un incremento di circa il 5%. Si prevede una riduzione del fuori casa, con un budget di 1,27 milioni di ore, in calo del 10% rispetto all’anno precedente.
Il piano produttivo 2019 comunicato prevede 146 macchine: 6 AW109Power, 15 AW109Trekker, 19 AW109GrandNew, 35 AW169, 53 AW139, 8 AW189 e 10 NH90.
Per il 2019 si prevedono volumi stabili per le revisioni e sui segmenti del 101 (cabina e troncone fusoliera), in leggera crescita i segmenti NH90 (sulle fusoliere). L’azienda ha inoltre dichiarato che ha riportato in casa la lavorazione sulla rampa dell’NH90 nel sito di Brindisi.
Molto forte si conferma l’apporto del Customer Support & Training alle attività aziendali, che rappresenta circa un terzo dei ricavi della Divisione ed è reduce da un ottimo risultato nella survey della rivista statunitense ProPilot, dove, per la prima volta, il CS&T Leonardo si colloca al primo posto della classifica stilata dagli addetti ai lavori. L’attenzione dell’azienda si focalizza soprattutto sull’area Training, considerata strategica anche per la prevenzione di incidenti, la cui crescita è stata considerevole nel corso degli anni (da 2900 ore volate su simulatore nel 2006 alle 41000 volate nel 2018 e 10000 studenti rispetto ai 600 nel 2006). Abbiamo chiesto all’azienda, a fronte della grande importanza riconosciuta all’ente, soprattutto in abito della Divisione Elicotteri, un maggiore coinvolgimento nel processo di costituzione della famiglia professionale del CSS&T.
Nel corso della riunione, abbiamo evidenziato le criticità e le fibrillazioni presenti su molti siti della divisione elicotteri. Due sono i siti, per motivi differenti, che la Fiom-Cgil ritiene necessitino di una attenzione specifica: Brindisi e Vergiate. In entrambi gli stabilimenti nelle settimane precedenti si sono avute delle iniziative di sciopero, rispetto a temi di prospettiva industriale e problemi nella riorganizzazione dei cicli di lavoro e degli orari. Abbiamo chiesto, acquisendo la disponibilità da parte dell'azienda, di procedere rapidamente ad un confronto territoriale con le strutture sindacali e le RSU, al fine di evitare ulteriori situazioni conflittuali che rallentino il rispetto del piano produttivo, attraverso una contrattazione di sito con cui condividere gli strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi comuni.
L’incontro si è concluso con la comunicazione dei livelli occupazionali: al 31 dicembre 2018 risultavano 5.494 dipendenti con 306 lavoratori somministrati, mentre al 31 marzo 2019 i dipendenti sono passati a 5.558 con 320 interinali. Si tratta di dati coerenti con la crescita delle attività, ma su cui chiediamo di procedere in corso d'anno al consolidamento occupazionale con le stabilizzazioni di ulteriori lavoratori attualmente con contratti di somministrazione. Su questo, come sui necessari approfondimenti legati ai carichi di lavoro, l’impresa ha dato la disponibilità a procedere, già dalle prossime settimane, con incontri mirati a livello di sito, nei quali serve anche acquisire il cambio mix avvenuto in riferimento alle uscite derivanti dall'accordo sull'Art.4.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 15 aprile 2019