Leonardo. Al via la sperimentazione sullo Smart working
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Il 10 aprile scorso è stato sottoscritto l'accordo sindacale tra Leonardo, le Segreterie nazionali e territoriali Fim, Fiom e Uilm, unitamente alle rispettive Rsu del Coordinamento nazionale, per l'avvio di un progetto pilota sulla modalità di lavoro Smart working.
La sperimentazione, prevista dall'accordo integrativo di gruppo, avrà durata di 12 mesi ed interesserà 200 lavoratrici/lavoratori a tempo indeterminato per un numero di due giorni/mese, eventualmente elevabili a quattro (in ogni caso non cumulabili/frazionabili nella stessa settimana) individuati sulla base delle attività remotizzabili nei vari siti e appartenenti prioritariamente alle famiglie professionali ICT e HR.
L'accordo prevede tuttavia incontri di monitoraggio trimestrali per verificare l'allargamento della platea di dipendenti da coinvolgere, l'inclusione di ulteriori profili professionali e l'estensione delle giornate/mese da poter effettuare da remoto.
L'attività in regime di Smart working potrà essere svolta o presso una sede aziendale più prossima al domicilio del lavoratore o da casa, previo accertamento dei requisiti tecnici di connettività. Sono esclusi i locali pubblici o all'aperto per ovvie ragioni di riservatezza aziendale ma anche di tutela della sicurezza e dell'integrità fisica del dipendente.
L'accesso alla sperimentazione è volontario e presuppone la sottoscrizione di un accordo individuale con l'azienda da parte del lavoratore interessato che potrà essere assistito da un rappresentante sindacale.
La prestazione svolta da remoto è a tutti gli effetti equiparabile a quella ordinaria: tutti i trattamenti economici e normativi saranno quelli riconosciuti nell'unità produttiva di appartenenza (orari, flessibilità, buono pasto, tempi di riposo, ecc..)
Come Fiom abbiamo chiesto che l'accordo esplicitasse il mantenimento, in favore del lavoratore impegnato in attività di Smart working, di tutti i diritti previsti dalla legge 300/1970 e dall'accordo integrativo One Company, delle norme legislative e contrattuali e delle coperture assicurative in materia di salute e sicurezza del lavoro, oltre al riconoscimento delle stesse opportunità di formazione e crescita professionale riservate al resto dei dipendenti Leonardo.
La Fiom Cgil ritiene importante l'avvio di una sperimentazione in grado di incrociare le esigenze di flessibilità dei lavoratori con la propensione all'innovazione di un grande gruppo italiano ad altissimo valore aggiunto come Leonardo.
Verificheremo nel rapporto con i lavoratori, sia in occasione degli incontri di monitoraggio che al termine dei 12 mesi, gli esiti di questo progetto pilota, allo scopo di dotare il più grande gruppo metalmeccanico italiano a controllo pubblico di una normativa che sappia coniugare le sfide di Industria 4.0 con la necessità di ridisegnare un sistema di Welfare moderno ed inclusivo.
Fiom Nazionale
Roma, 12 aprile 2018