In merito a quanto dichiarato da Fincantieri in questi giorni in tema di appalti occorre precisare quanto segue:
Fincantieri non può negare che il sistema degli appalti ha generato distorsioni e illegalità contrattuali più volte denunciate e dimostrate nelle aule di tribunale e che, nonostante alcuni impegni presi nell’ultimo accordo aziendale in tema di appalti, gli stessi non hanno portato ad oggi, né ad una riduzione ne alla trasparenza richiesta.
Di fatto le ditte e i lavoratori in regime di appalto appalto sono aumentati a dismisura in quasi tutti i cantieri.
Il rapporto fra lavoratori di Fincantieri è così sbilanciato, tanto da mettere fuori controllo la situazione e di moltiplicare il rischio di illegalità diffuse. Dunque su questo argomento chiederemo un incontro urgente a Fincantieri e, in quella sede, la Direzione avrà modo di confutare le nostre preoccupazioni.
Del resto i rischi di illegalità, di sotto-salario, di allarme in termini di sicurezza, è da tempo che la Fiom li denuncia fino a chiedere, tempo fa, un incontro alla Commissione Industria della Camera e un incontro al Ministero dell’Interno dai quali non abbiamo mai avuto risposta.
Inoltre per quanto attiene alla vicenda di Monfalcone, in cui l'Azienda chiede alla Fiom informazioni in merito a lavoratori sottopagati, così come dalla stessa Fiom più volte ed in più sedi denunciato siamo a precisare quanto segue:
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da anni segnaliamo alla Fincantieri tale problematica, in alcuni casi l'Azienda stessa ha preso atto di quanto accaduto;
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i processi chiusi a Gorizia con sentenze di condanna passate in giudicato confermano quanto da noi segnalato;
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Fincantieri in questi anni non ha mai veramente collaborato, a partire dalla semplice richiesta di utilizzo e verifica incrociata delle timbrature;
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la Fiom di Gorizia e la Cgil Provinciale e Regionale hanno più volte ribadito, anche nelle sedi istituzionali, la necessità di un nuovo e più efficace Protocollo di legalità, si sono fatti incontri con il Prefetto di Gorizia e con il Commissario di Governo, ad oggi siamo in attesa di risposta;
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infine ricordiamo all'azienda che su questi temi la scrivente si è vista costretta a segnalare le anomalie agli organi preposti e competenti, e ricordiamo anche la impossibilità di rendere note situazioni coperte da segreto istruttorio o dal diritto di privacy del lavoro che, ad onor del vero, lo utilizza quasi sempre per paura di ritorsioni e della perdita del posto di lavoro, un tanto risulta anche dagli atti processuali.
Ribadiamo dunque la necessità di un incontro in materia di appalti e proponiamo verifiche congiunte, magari alla presenza anche degli organi preposti.
Fiom nazionale
Roma, 26 ottobre 2016