Ancora una volta sembra che qualcuno ci abbia messo una mano per evitare il peggio anche se poi la vita di un lavoratore è stata seriamente compromessa per tutta la sua futura durata.
L’ennesimo incidente, l’ennesima tragedia scampata per un soffio, una vita che non riprenderà probabilmente tutte le sue funzioni basilari e comunque non sarà più la stessa.
Le grandi navi da crociera che hanno rappresentato la rinascita del cantiere navale di Ancona e di cui giustamente tanto ci vantiamo nascondono però un lato molto oscuro e che spesso conviene a tutti non vedere o, quantomeno lasciarlo decantare…
Lo sfruttamento totale del lavoro è il punto che da anni denunciamo del modello organizzativo che la Fincantieri si è data: lavoro operaio completamente in appalto, appalti che servono solo ad abbattere il costo del lavoro creando così anche una competizione tra le persone disposte a lavorare sempre a minor salario e a minori diritti, oltre che ad una perdita delle professionalità dirette per il cantiere e per tutto il territorio.
Il famoso “coordinamento delle lavorazioni” a cui Fincantieri si vorrebbe assurgere, il più delle volte sembra quasi che si trasformi in totale indifferenza per il mancato rispetto delle normative di sicurezza, purchè la produzione vada avanti, purchè si rispettino i tempi e si anticipino le consegne, purchè siano onorati i contratti commerciali… ma chi rispetta ed onora la vita e la dignità delle persone, in questo modello organizzativo???
Le grandi navi da crociera: importantissime per la sopravvivenza della cantieristica italiana, quindi anche del cantiere di Ancona, ai tempi della crisi; sbagliato a nostro avviso trasferirne il know how alla Cina in un progetto che attualmente riguarda solo il suo mercato interno ma che nel giro di qualche anno rischia di depauperare anche il nostro di mercato. Navi superlusso che nascondono il peggior sfruttamento del lavoro con stipendi sempre più bassi e molte volte neanche percepiti dai lavoratori, che spesso abbiamo l’impressione nascondere fenomeni di evasione e di elusione fiscale che nel Paese, di cui Fincantieri rischia di essere lo specchio, sono dilaganti; normative di sicurezza che tra l’indifferenza generale vengono disattese e raggirate.
Costruzioni lussuose e giganti degne della miglior tradizione faraonica che rischiano di nascondere condizioni di schiavitù tipiche della peggior tradizione dell’antico Egitto dove, capitava che schiavi morissero schiacciati durante lo spostamento manuale delle grandi pietre con cui venivano costruite le piramidi: in Ancona, nel 2016, è capitato che un lavoratore ha rischiato di morire proprio per spostare a mano una porta di ferro dal peso umanamente insostenibile, in una delle zone più frequentate e transitate della nave e senza che nessuno dicesse niente.
Dov’era il “Coordinamento” di Fincantieri che doveva essere messo in campo?
Chi controlla che le procedure aziendali e le normative di sicurezza vengano rispettate?
Ci fossero stati operai Fincantieri, che invece l’Azienda vuole relegare esclusivamente a supporto delle ditte rendendoli completamente marginali nel ciclo produttivo, si sarebbe lavorato in quella maniera o si sarebbe pretesa la presenza del Capo ed il rispetto della Sicurezza?
Il suggerimento che vogliamo dare a Fincantieri, per il bene di tutta la cantieristica navale italiana, è quello di rivedere il modello organizzativo che intende adottare per preservare la capacità di saper lavorare nel rispetto della miglior tradizione industriale del nostro Paese o si corre il rischio tangibile di perdere ogni capacità di produrre, almeno come è stato fino ad oggi nel rispetto della dignità delle persone.
A fronte di quanto sopra la RSU:
Promuove una iniziativa di raccolta fondi con trattenuta in busta paga tramite delega positiva, di un’ora di retribuzione chiedendo ai lavoratori di sostenerla e alla Direzione di partecipare con supporto logistico ed economico per aiutare nell’immediato il lavoratore vittima dell’infortunio;
Si auspica e sollecita Fincantieri ad intervenire immediatamente affinchè, soprattutto sulla costruzione 6246 ma non solo, sia garantita sempre la presenza della struttura aziendale pronta a vigilare anche in tema di sicurezza, e non solo di produzione, intervenendo sull’organizzazione del lavoro e non solo sui comportamenti individuali;
Si impegna a segnalare agli enti ispettivi ogni inadempienza in materia di sicurezza e ambiente da parte di Fincantieri.
Lavoratori di Fincantieri, Lavoratori degli appalti non mettere a repentaglio la vostra vita e la vostra salute: se non ci sono le condizioni per svolgere in sicurezza le lavorazioni, valutate di chiedere al vostro capo di fermarvi e non esitate a chiamare le RSU ed i RLS per segnalazioni ed interventi.
RSU Fincantieri Ancona
Ancona 19/10/2016