Nell'incontro di ieri con Fincantieri è stato nuovamente affrontato il tema degli appalti e dell'occupazione. Un ulteriore approfondimento, durante il quale l'azienda ha illustrato il suo punto di vista riguardo appalti e subappalti e gli strumenti di controllo che permettano di verificare legalità e trattamenti. Si tratta però di controlli unilaterali, i cui risultati non sono verificabili e che spesso non coincidono con la realtà dei lavoratori degli appalti stessi.
La volontà di Fincantieri sarebbe quella di andare verso una graduale riduzione degli appalti, ma solo a fronte di una maggiore efficienza e produttività dei lavoratori Fincantieri. L'azienda, inoltre, ha annunciato l'intenzione di utilizzare grandi agenzie interinali e di sperimentare aziende a rete, ma non ha fornito elementi che, allo stato, possano portare a un accordo in grado di raccogliere le richieste avanzate in piattaforma.
Oggi, a fronte di 7.760 dipendenti Fincantieri – di cui 3.501 operai – operanti negli otto cantieri, i lavoratori degli appalti sono oltre 15.000, arrivando in alcuni periodi a punte di 18.000. Dati che confermano una situazione più volte denunciata dal sindacato, per la quale le difficili condizioni di lavoro e i diritti spesso calpestati dei lavoratori operanti nelle ditte in appalto, si ripercuotono sull'efficienza, la produttività e la qualità di tutto il gruppo.
Al tavolo negoziale, in discussione ormai da un anno e che riprenderà tutti i temi, previsto per le giornate del 10 e 11 marzo prossimi, la Fiom formulerà proposte precise sui punti principali, per tentare di sbloccare il negoziato e raggiungere un accordo accettabile e coerente con quanto prevede la piattaforma approvata dai lavoratori.
In vista di queste date il Coordinamento Fiom di Fincantieri è convocato a Roma il 3 e 4 marzo.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 23 febbraio 2016