È iniziata oggi a Roma la trattativa con Fenice per il rinnovo del Contratto integrativo per il periodo 2019-2022.
Le Organizzazioni sindacali hanno esposto la piattaforma rivendicativa aziendale, resa nota nei giorni scorsi sia ai lavoratori sia alla Direzione aziendale.
La Direzione di Fenice ha risposto alle richieste sindacali innanzitutto illustrando la situazione che sta attraversando e puntualizzando che la vendita da parte di Edison della parte relativa alla perforazione e estrazione di gas e petrolio ridurrà naturalmente la redditività del gruppo e quindi creerà una forte pressione sulle altre divisioni. Tale pressione contrasta purtroppo con la richiesta dei clienti di ridurre i costi, così da rendere essenziale il miglioramento della competitività aziendale.
Passando al merito, la Direzione aziendale ha espresso le seguenti posizioni.
La richiesta economica sindacale di incremento del premio di 500 euro annuì è reputata esosa, poiché il premio è già a un livello fra i più alti del settore metalmeccanico; è invece condivisa la necessità di aggiornare i parametri, a iniziare da quello dei disservizi centralmente non più attuale, mentre sarebbero da mantenere un parametro sulla redditività e sulla sicurezza.
Sulla sanità integrativa c’è una disponibilità di principio a adottare un piano integrativo superiore rispetto a quello base.
C’è anche la disponibilità a discutere di ticket restaurant, ma solo se l’alternatività al cestino fosse decisa per tutto il gruppo e non rimessa alla scelta individuale come richiesto in sindacato.
Disponibili a rivedere il sistema di borse di studio, concentrando i benefici su alcuni titoli ma con somme più significative, non a rivedere il premio esperienza e non a rivedere le maggiorazioni del sabato mattina.
C’è disponibilità a confrontarsi sull’istituto dell’orario di lavoro per la nascita del figlio, sullo smart working e sulle ferie solidali, nonché ad affrontare i regimi di flessibilità in entrata e in uscita per il personale che già ne gode, ma resta inteso che non è intenzione delle parti toccare la disciplina dei così detto normalisti che attualmente hanno una pausa pranzo di quaranta minuti. Non è stata invece mostrata disponibilità sulla modifica dei permessi per malattia di un parente, né sulla previsione di un libretto formativo, né sulla previsione di break formativi.
Infine c’è una preclusione verso la richiesta di dare rappresentanza sindacale alle unità più piccole (fino a 15 dipendenti).
La Direzione aziendale ha però anche posto alcuni temi di suo interesse: rimuovere alcune specializzazioni di mansioni che limitano la polifunzionalità, che è reputata assolutamente imprescindibile; inserire strumenti di monitoraggio digitali; definire lo spostamento del santo patrono.
Come era prevedibile, la discussione è iniziata sia con aperture sia con chiusure da parte della Direzione aziendale, alcune delle quali il sindacato proverà senz’altro a superare nei prossimi incontri, a iniziare da quello già fissato per il giorno 23 settembre.
Fim, Fiom, Uilm, Fismic nazionali
Coordinamento nazionale Gruppo Fenice
Roma, 2 settembre 2019