A seguito del rifiuto incomprensibile e immotivato da parte della Fenice alla richiesta di assemblee fatte dal sindacato, la Rsu Fiom-Cgil di Melfi ha dichiarato lo sciopero per rivendicare in maniera forte e chiara che l’assemblea è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori, non una concessione dell’azienda.
Come FIOM-CGIL Basilicata non comprendiamo le ragioni di questo rifiuto. Rifiuto davvero assurdo, visto l’impegno assicurato dalla RSU della Fenice a garantire la continuità d’esercizio e la sicurezza degli impianti da parte dei lavoratori Fenice: presidio sempre puntualmente assicurato nel passato.
Il comportamento di Fenice, che mette in discussione la responsabilità sempre mostrata dai lavoratori dello stabilimento sito nella FCA di Melfi, è ancora più grave se pensiamo che questi lavoratori stanno ancora operando con inquadramenti inferiori alla professionalità che assicurano quotidianamente all'azienda.
È inaccettabile l’atteggiamento avuto dai responsabili aziendali nei minuti precedenti l’inizio dello sciopero, nel vano tentativo di ridurre la partecipazione allo sciopero, prospettando future ritorsioni per i lavoratori in caso di nuovi periodi di cigo da parte della FCA.
Il sindacato stigmatizza le azioni messe in campo dall’azienda, gravi e inutili, che però non hanno intimidito i lavoratori che invece hanno aderito allo sciopero dando una risposta inequivocabile all’azienda: non si calpestano i diritti!
Come FIOM-Basilicata valuteremo tutte le iniziative del caso, a partire dal prossimo coordinamento nazionale del gruppo, che si terrà a Roma il prossimo 4 dicembre.
FIOM-CGIL Basilicata