Il prossimo 13 novembre, con la scadenza del Contratto di Solidarietà i lavoratori della Fma non saranno coperti da nessun ammortizzatore sociale.
In questi dieci anni di crisi i lavoratori hanno subito una perdita salariale di circa 30 mila euro ciascuno. Inoltre, la mancanza di volumi ha avuto un effetto negativo sull’occupazione che si è ridotta di circa 150 unità, con un effetto negativo sull'indotto più che dimezzato.
La scadenza del CDS non coincide con la saturazione degli impianti, ed il ritorno al lavoro di tutti, infatti l'azienda ha comunicato, dopo averlo condiviso con le Rsa firmatarie, di voler coprire i fermi produttivi che ci saranno da qui a fine anno utilizzando 7 par collettivi. Si comincerà col 20 e 27 novembre per poi proseguire nel mese di dicembre. Un provvedimento non condiviso dalla Fiom è dalla propria RSA.
La FIOM continua a ritenere un errore la sottovalutazione in corso del processo di cambiamento del mondo dell’alimentazione dell’auto.
La FIOM ritiene indispensabile un tavolo di confronto unitario con la direzione Aziendale e le istituzioni, anche nazionale, per un piano industriale e occupazionale che garantisca un futuro certo ai lavoratori di Pratola Serra.
Chi continua a dividere i lavoratori con incontri separati si assume una grave responsabilità, ma del resto sono gli stessi sindacati firmatari che garantivano certezze fini a ieri.
C’è bisogno di unire i lavoratori e stabilire obiettivi comuni per ottenere dalle istituzioni e dall’azienda i risultati a cui hanno diritto i lavoratori.
delegati Fiom Fca Pratola Serra
Fiom Avellino
Fiom nazionale
Roma, 10 novembre 2017