Si è tenuto a Roma, presso la sede di Fca, il secondo incontro tra la direzione aziendale e la Fiom per continuare il confronto sulla situazione occupazionale e produttiva degli stabilimenti di Cassino e Pomigliano.
Nell'incontro abbiamo precisato che per la Fiom, data la situazione produttiva dello stabilimento di Pomigliano, dove ancora oggi insiste un contratto di solidarietà per l'assenza di un nuovo modello che garantisca la piena occupazione, e avendo lo stabilimento di Cassino la necessità di garantire con il lancio del nuovo modello “Stelvio” e il pieno regime per la “Giulia” con due turni di lavoro l'inserimento di 1.200 lavoratori di cui circa 700 assunti, la soluzione che preveda lo spostamento temporaneo e volontario dei lavoratori dello stabilimento da Pomigliano a Cassino deve avere precisi criteri: volontarietà, temporaneità e riconoscimento economico.
Ma, nel corso dell'incontro, una condivisione è stata raggiunta solo su alcuni aspetti. Il primo è che la temporaneità viene garantita dal fatto che la durata è vincolata al termine del contratto di solidarietà a Pomigliano (agosto 2018), l'altro è l'incremento di produttività di 3,18 euro per ora lavorata.
Non c'è stato un punto di mediazione sul criterio per lo spostamento dei lavoratori da Pomigliano a Cassino, visto che la richiesta della Fiom era la volontarietà mentre la direzione aziendale terrà conto di tale criterio ma potrebbe procedere anche unilateralmente sulla base delle proprie esigenze.
Al termine dell'incontro la Fiom non ha siglato il testo, che discuterà nelle assemblee a Pomigliano in cui valuterà se ci sono la volontà e le condizioni dei lavoratori di sottoscriverla, assumendone il voto come vincolante sull'ipotesi d'intesa.
Inoltre, l'ipotesi prevede entro marzo un confronto, non più rinviabile, sul futuro occupazionale e produttivo di Pomigliano che solo con nuovi modelli potrà garantire il ritorno anche dei lavoratori temporaneamente a Cassino, salvo per chi dovesse decidere il trasferimento definitivo.
La direzione aziendale ha inoltre comunicato che, per quel che concerne lo stabilimento di Cassino, procederà entro il mese di febbraio alla cessazione del contratto di solidarietà ed al conseguente rientro al lavoro di tutte le maestranze e che per le assunzioni dei primi 700 utilizzerà i contratti di somministrazione che, a stabilizzazione dei volumi, potrebbero essere confermati a tempo indeterminato. In caso di necessità produttive, l'azienda potrebbe incrementare fino a un massimo di altri 600 gli ingressi dopo la stabilizzazione del primo blocco. La Fiom ha chiesto di avviare un confronto sullo stabilimento di Cassino che la direzione aziendale ha convenuto di tenere nel mese di gennaio.
La Fiom valuta che ci sia la necessità di superare i tavoli separati, seppur contemporanei come è accaduto oggi, tra i sindacati firmatari il “contratto Fiat” da una parte e la Fiom dall'altra.
Per la Fiom la democrazia deve essere estesa anche ai lavoratori di Fca.
Dichiarazione di Michele De Palma, responsabile auto Fiom nazionale, Donato Gatti, segretario generale Fiom Cassino, Francesco Percuoco, segreteria Fiom Napoli.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 21 dicembre 2016