Il 6 dicembre si deve aprire una vera trattativa con Governo e azienda
"L’inaugurazione a Torino dell’hub di economia circolare di Stallantis rappresenta certamente un investimento interessante e necessario per tutte le case automobilistiche in un ambito di sostenibilità ambientale. Tuttavia, rimangono le incertezze per gli stabilimenti italiani, a partire da Mirafiori.
Per la transizione industriale sono necessari investimenti, innovazione e programmazione per saturare tutti gli stabilimenti, per nuovi modelli tecnologicamente evoluti e per la rigenerazione dell'occupazione.
Questa situazione sta determinando pesanti ricadute anche per le aziende dell’indotto e della filiera dell'automotive che stanno vivendo una fase estremamente difficile. I casi di Marelli e Lear sono esemplificativi di una situazione che si è determinata per i mancati investimenti Stellantis nel nostro Paese e per politiche industriali assenti da troppi anni.
La transizione non può essere scaricata sulle lavoratrici e lavoratori, che in questi anni hanno costruito le condizioni per fare dell’industria automobilistica in Italia un primato nella storia dell’industria mondiale, consentendo agli azionisti di ottenere grandi profitti soprattutto negli ultimi anni.
Stellantis e il Governo devono assumersi la responsabilità sociale nel confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Paese. E lo devono fare a partire da 6 dicembre con l'apertura di un vero confronto con le organizzazioni sindacali e le Istituzioni locali per trovare un accordo quadro generale, per rilanciare l’automotive nel Paese con la produzione di almeno 1 milione di autovetture e non meno di 300 mila veicoli commerciali leggeri e garantire un futuro occupazionale ai lavoratori di Stellantis e di tutta la filiera dell'automotive".
Lo dichiara in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 23 novembre 2023