Domenica, 22 Dicembre 2024

GE/Alstom Power: dalla multinazionale comportamento arrogante e socialmente irresponsabile. Positiva la posizione assunta dal Ministero.

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Si è svolto martedì 31 maggio 2016, al ministero dello Sviluppo economico l'incontro tra il management di Ge/Alstom Power, i rappresentanti del ministero e delle istituzioni locali, i rappresentanti territoriali e nazionali di Fim, Fiom e Uilm sulla la vertenza che riguarda la decisione di GE di dismettere la storica fabbrica ex Ercole Marelli di Sesto San Giovanni.

La direzione del sito sestese ha confermato che ci sono trattative in corso, ma lontane da una possibile conclusione, per la cessione di parte degli asset produttivi ad un "soggetto terzo" che vuole per ora rimanere nell'anonimato, e si è limitata a illustrare la procedura di mobilità aperta il 16 maggio e ad affermare che il licenziamento collettivo di 179 lavoratori ė, in questa fase, parte irrinunciabile della strategia aziendale.

Le organizzazioni sindacali hanno stigmatizzato l'atteggiamento di GE.

Infatti non è accettabile la chiusura di un sito e il licenziamento di 179 persone da parte di un gruppo che conta nel nostro paese circa 13mila dipendenti e che usufruisce di finanziamenti pubblici. GE in modo assolutamente irresponsabile ha messo in discussione gli impegni assunti, alimentando tensioni ed esercitando pressioni sui lavoratori di Sesto, compromettendo la soluzione della vertenza, che a giudizio del Sindacato, deve prevedere continuità produttiva di natura industriale sul sito, sia attraverso l'allocazione di attività proprie, sia con l'ingresso di altri soggetti industriali. A tale riguardo ė stata duramente denunciata la prassi aziendale di deliberato svuotamento del sito e di delocalizzazione delle commesse acquisite a Sesto.

Parimenti le Istituzioni locali e il Governo hanno a più riprese sottolineato la totale inaccettabilità dei licenziamenti da parte di un Gruppo quale GE, che non può certo definirsi in crisi e che ha anche ottenuto generosi contributi pubblici. Le Istituzioni nel confermare la disponibilità di strumenti atti ad incentivare un percorso di reindustrializzazione a salvaguardia dei livelli occupazionali, hanno giudicato inaccettabile che, a fronte di importanti investimenti del colosso americano nel nostro Paese, questo proceda confermando la decisione di chiudere il sito di Sesto San Giovanni. Perciò il MiSE prima di riconvocare il tavolo, avvierà a breve un confronto con i vertici italiani ed europei di GE per ottenere la revisione della gravissima decisione assunta.

E' chiaro che a partire dal prossimo 7 giugno, data del primo incontro presso Assolombarda per la procedura di mobilità, se questa non sarà congelata, saranno intensificate le iniziative di mobilitazione in tutto il gruppo.

Per martedì 7 giugno 2016 vengono decise 8 ore di sciopero a Sesto San Giovanni con presidio e assemblea davanti ad Assolombarda.

 

Fim Fiom Uilm nazionali

 

Roma, 1° giugno 2016

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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