Sono passati solo pochi mesi dalla decisione di Abb di affidare le attività di Epc alla società araba Arkad, cui adesso fa seguito una procedura di mobilità per 26 lavoratori, 16 a Sesto S. Giovanni e 10 a Genova, che rischia di impoverire ulteriormente questo settore.
“Nel confronto di questo ultimo mese tra l'azienda e il coordinamento sindacale nazionale Fim, Fiom e Uilm – afferma Mirco Rota, responsabile Fiom per il Gruppo – non è stato raggiunto nessun accordo che individuasse una soluzione per la gestione degli esuberi, pur avendo individuato alcune convergenze sul piano industriale.”
class="western" />“In particolare – continua – il coordinamento non ha condiviso la pretesa dell'azienda di inserire nella procedura di mobilità 3 lavoratori già precedentemente licenziati a Genova da Abb, per i quali il giudice ha disposto tramite sentenza il reintegro nel posto di lavoro. Inoltre, per tutti e 26 gli esuberi individuati l'azienda chiedeva la fuoriuscita obbligatoria, essendo potenzialmente pensionabili. Anche su questa richiesta il coordinamento non ha condiviso l'impostazione di Abb, non essendo questi esuberi strutturali ma trattandosi di un'impostazione che nell'immediato futuro avrebbe potuto portare sia a nuove assunzioni per le stesse mansioni sia all'esternalizzazione per alcune figure e attività.”</p> <p class="western">“A fronte"di questa situazione Abb, lo scorso venerdì, ha proceduto unilateralmente aprendo la procedura di mobilità nelle due realtà interessate. Già nei prossimi giorni – conclude Rota – informeremo i lavoratori della situazione e con loro individueremo le iniziative sindacali necessarie ad affrontare la vertenza.”<br /><br /></p> <p class="western">Fiom-Cgil/Ufficio Sta"pa</p> <p class="western"><br />Roma, 14 maggio"2018</p>""