“Più passa il tempo e più la situazione di complica. Non si vede la luce in fondo al tunnel, anzi…”. È l’amara constatazione di Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, in merito alla vertenza ex Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf spa in liquidazione.
Negli ultimi giorni i rapporti - già difficili - tra azienda (di proprietà dell’imprenditore Francesco Borgomeo) e operai (circa 160) si sono fatti ancora più tesi, con il liquidatore Gianluca Franchi che addirittura invoca un tavolo per l’ordine e la sicurezza al Viminale, dichiarando di non essere disponibile ad alcun confronto finché non sarà ripristinata la legalità.
Segretario, l’azienda lamenta mancanza di legalità in fabbrica. È così?
“La proprietà ha sempre parlato di ‘occupazione’ dello stabilimento ma gli atti formali dimostrano il contrario. Quella di Gkn è un’assemblea permanente dei lavoratori, una situazione che non preclude ad altre attività lavorative. La lettera mandata dal liquidatore venerdì scorso, per i toni e i contenuti, è inaccettabile. Per di più arriva dopo la sua visita in fabbrica di giovedì, un atto puramente provocatorio visto che erano mesi che nessuno della proprietà si recava in fabbrica”.
Cosa è l’assemblea permanente?
“I lavoratori si trovano tutti i giorni in fabbrica per discutere della vertenza, delle prospettive, per confrontarsi, progettare con anche momenti di discussione con la Fiom, ma anche per testimoniare che sono pronti a ripartire. A mio avviso questo dimostra un grande attaccamento allo stabilimento oltre che al loro posto di lavoro”.
Ma lì il lavoro non c’è…
“E la colpa è solo di Qf, colpevole anche di non pagare gli stipendi, perché al momento, completamente scoperti da gennaio, e di non interessarsi per ottenere gli ammortizzatori sociali del caso. Qf da quando è arrivata non ha mai prodotto uno straccio di piano industriale”
Secondo lei perché?
“Qf strumentalizza l'assemblea permanente come scusa per non affrontare la reindustrializzazione. Dopo tutto questo tempo il dubbio che le finalità di Qf siano altre è più che lecito. Cosa voglia fare davvero non lo so, però la speculazione edilizia potrebbe essere più di una semplice ipotesi visti l’immobile e l’area ex Gkn”.
Come sindacato siete a conoscenza di possibili acquirenti? In questi anni si sono fatti avanti altri imprenditori?
“Contatti ci sono stati ma non si sono concretizzati”.
L’unico progetto, al momento, resta la reindustrializzazione dal basso dei lavoratori?
“Sì. E secondo me è un pezzetto importante per la realizzazione del condominio industriale, una soluzione che potrebbe essere esempio per la risoluzione di altre vertenze”.
Ne avete parlato con la proprietà?
“Non c’è mai stato modo di discuterne veramente. Sono mesi e mesi che non c’è la possibilità di un confronto con la proprietà”.
Martedì è convocato il tavolo al Mimit…
“Il mio auspicio è che ci si possa sedere, tutti quanti, voltare pagina e ripartire con una discussione seria. La Fiom martedì ci sarà. Ma da quanto si è capito, l’azienda non è intenzionata a venire. A questo punto il governo dovrebbe prendersi le sue responsabilità”.
Cosa dovrebbe fare?
“Noi chiediamo di garantire ai lavoratori le spettanze dovute ma anche di farsi autorevole nei confronti dell’azienda affinché rispetti gli impegni: l’azienda è stata condannata dal Tribunale di Firenze a rispettare la legge contro le delocalizzazioni ma sta facendo di tutto per smarcarsi, vedi l’azione degli esodi incentivati. Secondo me, dal punto di vista sociale e politico ci sono le condizioni affinché il Governo tolga lo stabilimento a Qf”.
Intervista di Barbara Berti a Samuele Lodi su "La Nazione" del 24 marzo 2024