Alta adesione allo sciopero proclamato dalla Fiom-Cgil e dalle Rsa della Fiom alla Sistemi Sospensioni di Sulmona (gruppo Magneti Marelli).
Il 90% delle Lavoratrici e dei Lavoratori hanno aderito allo Sciopero per ribadire la necessità di rivedere le condizioni e i carichi di lavoro nello stabilimento.
Durante le assemblee convocate dalla Fiom, i lavoratori hanno denunciato condizioni di lavoro non più accettabili, frutto soprattutto di una disorganizzazione aziendale e di una applicazione cieca del Ccsl, il nuovo contratto firmato dalle altre Organizzazioni Sindacali. Inoltre, l’assenza di comunicazione sia da parte dell’azienda che da parte delle altre Organizzazioni Sindacali crea uno stato di totale confusione e abbandono tra i lavoratori, costretti a subire un accordo che non è stato portato a loro conoscenza né tanto meno hanno potuto votare.
L'applicazione delle nuove metodologie di lavoro Ergo-Uas e Wcm previste dal Ccsl portano i lavoratori a vivere una doppia frustrazione, da un lato quella di un eccesso di carichi di lavoro in una condizione di evidente disorganizzazione aziendale e dall'altro quella della mancanza di risultati positivi, con la conseguente perdita di prestigio dello stabilimento di Sulmona dove il management in questi ultimi anni non è stato in grado di rispettare i parametri imposti proprio dal Wcm (World class manufacturing).
L’introduzione dei 18 turni senza aumento di personale e per di più in presenza dei Contratti di Solidarietà, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La nuova turnazione concepita senza variazione nel numero delle squadre, di fatto finalizzata esclusivamente ad un recupero di efficienza e non a un reale aumento dei volumi produttivi, ha determinato un eccesso di carico di lavoro individuale, una cattiva gestione dei riposi e ha oltretutto peggiorato la qualità delle lavorazioni.
Per questi motivi la stragrande maggioranza dei lavoratori nelle assemblee ha chiesto alla Fiom di contrattare condizioni migliori e diverse con la direzione aziendale e in assenza di trattativa veniva dato il mandato di avviare un percorso di lotta.
Dopo le assemblee si è svolto un confronto tra la Fiom e l’azienda, dove quest’ultima ha ribadito l’indisponibilità a discutere.
L’assenza di confronto ha portato alla proclamazione di 8 ore di sciopero a cui ha aderito il 90% dei lavoratori.
Su mandato dei lavoratori e con l’intento di salvaguardare il futuro dello stabilimento, la Fiom-Cgil ribadisce la propria disponibilità ad un confronto costruttivo con l’azienda per migliorare le condizioni di lavoro e per concordare un percorso di efficientamento, anche attraverso una nuova turnazione, ma senza creare danno ai lavoratori.
Va inoltre riaperta la discussione sugli investimenti per potenziare i macchinari, migliorare le postazioni di lavoro, garantire un’adeguata manutenzione e soprattutto aumentare l’occupazione anche in vista della crescita di volumi prevista in Sevel.
Vista l'alta adesione allo sciopero, la Fiom-Cgil con le proprie Rsa, metterà in campo tutte le iniziative necessarie ad aprire un confronto con l’azienda.
Ogni decisione vedrà coinvolti i lavoratori, invertendo così quel percorso che in questi anni li ha esclusi da qualsiasi decisione aziendale e sindacale.
Fiom-Cgil L’Aquila
Rsa Fiom della Sistemi Sospensioni di Sulmona
Sulmona, 7 maggio 2016