Si è tenuto ieri l’incontro richiesto dalle Organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e convocato dal Coordinamento Cabina di Regia per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo della Regione Campania, relativamente alla chiusura del sito di Napoli della società Telespazio e del conseguente trasferimento di tutti i lavoratori da Napoli a Roma. All’incontro erano presenti la direzione aziendale di Telespazio - ma non l’amministratore delegato -, il professor Piero Salatino dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il direttore generale dell'Asi Roberto Ibba, il presidente del Cira Luigi Carrino, il funzionario delle Attività produttive e le Organizzazioni sindacali nazionale e territoriale della Fiom e territoriale della Uilm nonché le Rsu di Telespazio del sito di Napoli.
La folta delegazione presente al tavolo ha rappresentato già nei fatti il trasversale interessamento sia rispetto alle professionalità espresse dai lavoratori sia rispetto alla presenza del sito di Telespazio a Napoli.
La Regione Campania ha ribadito più volte che Telespazio è da sempre una realtà significativa e strategica per il territorio, al punto da finanziare, nel corso degli anni, svariati progetti investendo di conseguenza cifre cospicue, non ultimo il progetto "Mistral".
Risulta pertanto incomprensibile la volontà aziendale di abbandonare un’attività così specifica che sicuramente anche in futuro avrebbe continuato a intercettare interessi tradotti in finanziamenti.
Come un motivo ricorrente, l’interesse per la realtà di Telespazio a Napoli è stato presente in tutti gli interventi, passando dal mondo accademico che, anche con dovizia di particolari, ha ricordato il forte legame che c’è tra l’Università Federico II e la società, evidenziando tra l’altro l’aspetto trasversale del lavoro svolto dalle professionalità napoletane, fino ad arrivare al mondo scientifico con l’Asi e a quello della ricerca con il Cira.
Nel corso del confronto, il presidente del Cira, evidenziando la natura pubblica-privata della società, che vede la partecipazione di enti di ricerca, enti territoriali, industrie aeronautiche e spaziali, ha formalizzato la disponibilità a ospitare i lavoratori di Telespazio di Napoli senza costi aggiuntivi, in un’ottica di integrazione tra ricerca e impresa. La Fiom, condividendo quanto espresso dalla Regione rispetto alla strategicità del settore e alla necessità di mantenere le professionalità sul territorio, ha espresso apprezzamento riguardo questa disponibilità.
La Fiom ha tenuto inoltre a precisare che anche la vicenda di Telespazio deve essere inserita in un ragionamento più ampio rispetto alla presenza di Finmeccanica sul territorio campano che non può permettersi l’ennesima desertificazione industriale.
Purtroppo, nonostante il dibattito e anche di fronte alla totale inesistenza delle motivazioni alla base del trasferimento collettivo dei lavoratori da Napoli a Roma, la delegazione di Telespazio presente al tavolo ha riconfermato la decisione già presa.
La Fiom ritiene la posizione aziendale inaccettabile sia nel merito che nel metodo.
Rispetto al merito le motivazioni sono state già più volte espresse, da ultimo nell’incontro di ieri.
Relativamente al metodo invece, la Fiom ritiene che l’ostinazione dell’azienda a voler dare necessariamente una risposta negativa anche di fronte alle continue richieste della Regione Campania di rimandare il riscontro ad un momento successivo, rappresenta una vera caduta di stile, evidenzia un atteggiamento preconcetto e si manifesta sordo agli innumerevoli appelli.
Nella giornata di oggi, nell’assemblea con i lavoratori di Napoli, la Fiom deciderà tutte le iniziative possibili per impedire a Telespazio di portare a termine un’operazione che certamente non risponde a scelte di politica industriale.
Fiom-Cgil nazionale
Fiom territoriale di Napoli
Napoli, 25 febbraio 2015
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 Telespazio. Cmunicato sindacale | 198 kB |