Ad un mese dalle dimissioni in blocco di tutti gli Rls Fiom Techno Sky, da un lato l'azienda prende atto della carenza strutturale del suo sistema della sicurezza, riconoscendo la validità delle denunce che come Fiom-Cgil abbiamo fatto. Dall'altro presa dal panico per le gravi carenze che abbiamo denunciato, cerca di correre ai ripari con azioni che, però, rischiano di metterla ulteriormente in difficoltà (e sulle quali gli Rls rimasti farebbero bene ad evitare di seguirla).
Nello specifico finalmente l'azienda ha cominciato a programmare i corsi di formazione obbligatori per legge che non aveva ancora effettuato (come da nostra denuncia). Questo consentirà una volta affrontati e risolti tutti i problemi che abbiamo segnalato, di rimettere in piedi il sistema della sicurezza in Techno Sky (la formazione infatti era solo uno degli aspetti denunciati).
Invece per l'obbligo di valutare il cosiddetto “stress da lavoro correlato” (ad esempio orari di lavoro particolarmente pesanti, anche su turni, carichi di lavoro eccessivi, organizzazione del lavoro inadeguata rispetto alle competenze professionali, carenze infrastrutturali del luogo di lavoro, scarsa illuminazione, temperature disagevoli, scarse condizioni igieniche, spazi insufficienti, solo per fare alcuni esempi), l'azienda a quanto ci risulta non ha effettuato su un campione di lavoratori valido statisticamente il monitoraggio, ma ha esclusivamente chiamato gli Rls rimasti in carica (solo quelli di Roma) e ha istituito la Commissione prevista dalla normativa vigente.
Ricordiamo che l'Inps ha realizzato una monografia, da offrire come strumento utile alle aziende al fine di affrontare al meglio le problematiche stress da lavoro correlato, da cui si evince chiaramente che il problema va affrontato “con il coinvolgimento coordinato, partecipato ed integrato dei lavoratori e delle figure della prevenzione”. Ora ci chiediamo perché Techno Sky non abbia seguito questo “suggerimento” e perché gli Rls chiamati non hanno affrontato in coerenza con le indicazioni dell'Inps il problema.
Oltretutto ci risulta che rispetto alle “Azioni di informazione e di sensibilizzazione del personale” (previste anche dalle linee guida dell'Inps) che nella Commissione Techno Sky era stato previsto di farle entro il 3 Maggio 2018, non siano state fatte! Un fatto grave se confermato, che rappresenta purtroppo esattamente quello che denunciamo da tempo: la sicurezza è solo un problema di forma e non di sostanza per l'azienda.
Può una tematica così delicata come quella dello stress da lavoro correlato, in un settore come quello in cui opera Techno Sky e con le grandi responsabilità che ogni lavoratore della sede e degli aeroporti si assume ogni giorno, essere affrontata con così tanta superficialità? Può un'azienda pubblica continuare a muoversi come se nulla fosse?
Chiediamo agli Rls delle altre sigle di riflettere seriamente sulla nostra proposta di dimettersi, in quanto le problematiche che stanno affrontando con la Techno Sky, vista la loro importanza per i lavoratori e la loro salute, non possono esser affrontate così.
Invitiamo infine la Techno Sky e l’Enav ad abbandonare queste posizioni elusive ed iniziare a promuovere da subito un dialogo con un’efficace politica di Sicurezza del lavoro, coinvolgendo tutte le figure professionali, gli Rls e, soprattutto i lavoratori, primi destinatari di queste doverose politiche.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 7 maggio 2018