Presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto l’incontro tra il Consorzio SICTA rappresentato dal liquidatore e dal responsabile del personale e delle relazioni sindacali di ENAV, le OO.SS e le RSU Sicta, Regione Campania rappresentata dagli assessori Lepore (Sviluppo) e Palmeri (Lavoro).
Le attività svolte dal Consorzio SICTA (in locali di proprietà di ENAV) da oltre 15 anni riguardano lo sviluppo per ENAV di software e sistemi sia relativi a programmi europei cofinanziati (4flight e Coflight) che attività di R&D sono finanziate e sviluppate in house e avvengono in modo efficiente, efficace, produttivo e redditizio.
La proprietà ENAV e Technosky (100% ENAV) ha deciso di chiudere il Consorzio e in alternativa al licenziamento si propone di assumere (si potrebbe dire riassumere vista la “matrioska” societaria), i lavoratori campani per continuare a fare le stesse attività precedentemente svolte a Capodichino in team da remoto ma trasferendoli presso un loro sito romano di Ciampino.
Una proposta, quella di Technosky/ENAV, inconcepibile industrialmente e economicamente inutile, ripetutamente non motivata, pur a fronte delle innumerevoli richieste pervenute da parte sindacale, ministeriale e regionale.
L’incontro avveniva a valle di un confronto richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Campania funzionale ad identificare soluzioni a sostegno dello sviluppo a Napoli di Technosky ed ENAV (controllata a maggioranza dal Ministero dell’Economia e Finanze) per evitare il dramma della chiusura del sito di Napoli-Capodichino.
Le istituzioni nel chiedere ripetutamente e con decisione e alla società di salvaguardare l’occupazione campana, hanno ribadito la massima disponibilità di consistenti interventi economici di finanziamento a sostegno di iniziative di sviluppo di ENAV/Technosky.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha ribadito con forza la richiesta si recedere dalla scelta di chiusura del sito di Capodichino, mettendo a disposizione anch’esso risorse per il finanziamento dello sviluppo aziendale a Napoli.
Come organizzazioni sindacali abbiamo sollecitato l’azienda a spiegare le motivazioni tecniche e organizzative che portavano a tele decisione, rendendoci disponibili ad identificare in maniera congiunta tutte le soluzioni che, mantenendo l’occupazione a Napoli, consentisse lo sviluppo delle attività in modo efficiente e produttivo.
Pur di fronte di queste consistenti aperture di disponibilità e opportunità economiche i rappresentanti dell’azienda, continuando a non spiegare le motivazioni industriali di tale decisione, hanno risposto NO, “sbattendo le porte in faccia” al MINISTERO alla REGIONE CAMPANIA e a SINDACATO e LAVORATORI!
Riteniamo inaccettabile questa vicenda: una società di proprietà del Ministero del Tesoro, che opera per il Ministero dei Trasporti svolgendo attività pubbliche, che nega le mediazioni del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Campania che vogliono finanziarne lo sviluppo!!!
Questa pregiudiziale non spiegata e non chiarita al tavolo ministeriale è inaccettabile e fa sospettare che dietro al paravento della riorganizzazione aziendale si nasconda altro.
Chiediamo un cambio radicale di atteggiamento per l’incontro che il Ministero ha convocato per il giorno 24 luglio prossimo.
FIM e FIOM dicono basta al saccheggio industriale ed occupazionale del mezzogiorno e della Campania! ENAV/Technosky sono aziende a controllo pubblico, il Governo dia un segnale concreto, non si può dire che il mezzogiorno è una priorità e contemporaneamente spogliarne il tessuto industriale attraverso le scelte compiute dalle aziende controllate!
Delegati Sicta
Fim Fiom Campania
Fim Fiom nazionali
Roma, 17 luglio 2017