Nell'incontro tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 21 giugno, si è affrontata la situazione del consorzio Sicta, del trasferimento dei lavoratori di Napoli a Roma e della procedura di licenziamento collettiva attivata dalla società.
All'incontro erano presenti oltre a Fiom-Cgil e Fim-Cisl, i rappresentanti istituzionali (ministero e regione Campania), Enav e Sicta. Dopo una lunga discussione si è riusciti a far ritirare la procedura di licenziamento collettivo e a riaprire il confronto sulle ragioni industriali del trasferimento a Roma.
Un risultato importante che ci mette nella condizione di avere più tempo per cercare una soluzione alla difficile situazione che stanno vivendo le lavoratrici e i lavoratori di Napoli. Un risultato ottenuto grazie alla forza dei lavoratori che non hanno mai smesso di credere in una soluzione diversa al punto da non firmare le proposte di assunzione di Technosky, neanche a pochi giorni dalla scadenza della procedura di licenziamento.
La stessa convinzione però non hanno avuto alcune rappresentanze sindacali che, nel mezzo della fase più difficile hanno mollato, dando per scontato attraverso un comunicato a tutti i lavoratori, il licenziamento o il trasferimento a Roma a condizioni economiche e normative più basse di quelle attuali.
Un errore grave che ha rischiato di dare segnali di resa all'azienda, con tutte le conseguenze del caso, e di abbandono dei lavoratori. Invitiamo per questo tutti a non dare per scontato nulla (perché ad oggi la soluzione non c'è) e a lottare fino alla fine per trovare una soluzione alternativa che è ancora possibile (a maggior ragione di fronte al ritiro della procedura) e che va ricercata attraverso il confronto, la lotta, l'unità dei lavoratori e il sostegno delle istituzioni.
Sfilarsi a vertenza ancora in corso e prepararsi ad attaccare le altre rappresentanze è un modo di fare sindacato che non ci appartiene e un livello sul quale non entreremo mai.
Come Fiom-Cgil ribadiamo che Enav è una società a controllo pubblico che fa utili e gode di ottima salute, per questo appare incomprensibile e inaccettabile la forzatura fatta verso questi lavoratori che non solo mette loro in difficoltà ma impoverisce ulteriormente il mezzogiorno, attraverso la chiusura di un altro presidio industriale importante.
Fiom nazionale
Roma, 26 giugno 2017