Dal 22 al 24 Maggio si è svolto a Londra il CAE Aviation di General Electric, con la presenza dell'azienda nelle figure del Coutry CEO Sandro De Poli e la responsabile delle relazioni industriali Emma Williams, unitamente alla delegazione italiana di Fim-Fiom-Uilm insieme ai delegati in rappresentanza dei Paesi dove opera l'azienda.
La convocazione del CAE avviene in un momento particolarmente delicato per la situazione di difficoltà finanziaria ed economica in cui versa il gruppo General Electric. Questo tema è stato il principale su cui si è articolata la discussione su sollecitazione del delegato in rappresentanza della Fiom-Cgil. Ovviamente come abbiamo evidenziato in tutti i tavoli nazionali e nell’incontro di Industrial All a Toronto, riteniamo la situazione di Ge Avio Aero positiva per investimenti, ordinativi insieme ai carichi di lavoro attuali, tuttavia non possiamo non rilevare preoccupazioni per la necessità della capogruppo in tempi stretti di abbassare l’indebitamento, razionalizzando le attività attuali attraverso una riorganizzazione annunciata dalla stessa, insieme alla necessità stringente di riportare le quotazioni in borsa a livelli sostenibili.
Evidenziare questi problemi a nostro giudizio è un dovere verso i lavoratori da parte di una Organizzazione che prova ad anticipare scelte, ad oggi ancora non note nella sua interezza, per mantenere nel nostro Paese una filiera industriale e produttiva strategica per un settore in espansione e con prospettive di crescita.
Per quanto concerne la situazione degli stabilimenti in Italia del comparto Aviation, sono stati confermati gli sviluppi dei nuovi prodotti a partire dalla produzione dei futuri motori aeronautici General Electric, anche con l’ausilio di macchinari produttivi innovativi nell’ambito additive, già sviluppati nello stabilimento di Cameri, che nel futuro prossimo vedranno applicazione in altri stabilimenti.
Questa tipologia produttiva, a domanda se la stessa potesse creare problemi per lo stabilimento di Borgaretto, l’azienda ha affermato che non a breve ma a medio termine si potrebbero presentare difficoltà, alle quali si pensa di ovviare con lavorazioni alternative.
Su questo ultimo tema, come sulle evoluzioni legate alle scelte industriali della capogruppo, come Fiom a livello nazionale abbiamo deciso di strutturarci coordinando le varie realtà presenti (Aviation, Oil&gas e Healthcare), a partire dai delegati Fiom di tutti i siti, per dare un giudizio di merito sulle decisioni future che verranno prese, e definire iniziative con un perimetro che superi le attuali aree di business.
Nei prossimi mesi, rispetto alla riorganizzazione in atto, valuteremo gli effetti e gli impatti che si avranno negli stabilimenti italiani, e in accordo con le scelte definite negli organismi europei, apriremo un confronto con i lavoratori nelle assemblee, dopo aver vagliato la situazione all’interno del coordinamento Fiom dei vari settori.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 29 maggio 2018